Arezzo, 5 agosto 2024 – “Uno scenario difficile. Anche dal punto di vista psicologico, per noi. Ma il sistema di emergenza ha funzionato egregiamente e vogliamo ringraziare tutti”. Il giorno dopo il gravissimo incidente sull’A1, con un morto e 25 feriti per un pullman uscito di strada, i vari attori dei soccorsi raccontano un pomeriggio d’inferno. Con una scena dell’incidente particolarmente complessa per vari motivi.
“Tra cui anche quello linguistico – dice Leonardo Vagli, infermiere del 118 – perché i turisti sul pullman non parlavano italiano. Fortunatamente con un inglese di base siamo riusciti a farci capire”. Arrivati sul luogo dell’incidente la scena che si è presentata ai soccorritori era molto difficile da gestire. Dentro il pullman trafitto dal guard rail c’era una vittima, mentre molte altre persone doloranti cercavano di uscire.
“Abbiamo evacuato rapidamente tutti – dice Vagli – Abbiamo fatto le prime valutazioni. Purtroppo c’era un morto. Ringrazio a nome della centrale operativa tutti i colleghi, dai vigili del fuoco alle forze dell’ordine”.
"Eravamo pronti perché era stato predisposto un piano di assistenza relativo all’esodo per le vacanze nelle strade della nostra provincia – dice il direttore del 118 del San Donato di Arezzo Simone Nocentini – E’ stato un evento purtroppo luttuoso ma che ci ha trovati pronti. In pochi minuti è partita la macchina che ha messo poi in sicurezza l’evento”. Quattordici i mezzi del soccorso che sono intervenuti e tre elicotteri per il trasporto dei feriti negli ospedali di Arezzo, Montevarchi e Siena.
"C’erano anche tre bambini, erano leggermente feriti – dice il dottor Ilya Agishev del pronto soccorso del San Donato di Arezzo – Sono stati curati dal reparto di pediatria. I bambini lamentavano dolori agli arti, per cui sono stati sottoposti a esami radiologici. Solo un bambino è rimasto in pediatria per essere osservati”.