Sembra ieri ma in realtà sono passati quindici anni da quando la morsa dei controlli si è concentrata sulla Chimet. Era il febbraio del 2008 quando un’inchiesta guidata dall’allorta procuratore Roberto Rossi portò al blitz davvero più eclatante. Perché non slo ci fu un dispiegamento di forze, in quel caso i carabinieri forestali, ma anche l’uso di mezzi anomali almeno a queste latitudini: come gli elicotteri che volteggiavano intorno alle ciminiere dell’azienda. Allora l’amministratore delegato oltre che comproprietario era ancora Sergio Squarcialupi, il capostipite della famiglie, e la contestazione fu quella di disastro ambientale. Ma alla fine il processo si sarebbe concluso con una sostanziale assoluzione su quasi tutta la linea. Per l’azienda, difesa dall’avvocato Roberto Alboni, un successo inequivocabile a fronte delle accuse contestate. Ma le indagini non si sarebbero fermate qui. Nei mesi scorsi quella Keu aveva riacceso i riflettori sul gigante dell’oro, un gigante addirittura a livello europea. Con l’inserimento di alcuni dirigenti nell’avviso di chiusura delle indagini. Ora questo filone collaterale, che ha portato ai controlli di ieri. E all’apertura di un altro fronte giudiziario.
CronacaInchieste: morsa partita 15 anni fa
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