In classe ma 100 prof mancano all’appello

La Cgil ha rielaborato i dati pubblicati dall’Ufficio Scolastico regionale e lancia l’allarme sulle assunzioni previste a livello provinciale

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di Angela Baldi

Molte cattedre resteranno vuote. A due settimane dall’inizio della scuola, scatta l’allarme per i docenti di ogni ordine e grado. Saltano circa cento assunzioni a livello provinciale. E’ la denuncia della Cgil che ha rielaborato i dati pubblicati dall’Ufficio Scolastico Regionale. In Toscana il ministero avrebbe avuto in programma circa 6400 assunzioni da insegnante di ruolo, ma ne saranno coperte solo poco più di 4mila. A restare fuori più di 1.850 posti di lavoro che rappresentano quasi il 30% del totale. Si tratta di cattedre messe a disposizione dallo Stato che però non verranno occupate.

Cosa significa? Che questi posti dovranno ancora una volta essere coperti ricorrendo alle supplenze. I dati secondo la stima della Cgil, divisi per provincia dicono che ad Arezzo saltano 100 cattedre. A Firenze oltre 300, a Grosseto 100, poi 200 a Livorno, a Lucca 250, a Massa Carrara 100, a Pisa 270, 150 a Prato, 230 a Pistoia, e a Siena 150. Perché insegnanti e professori non saranno assunti di ruolo? "I concorsi banditi dallo Stato in questi anni non sono stati in grado di abilitare all’insegnamento un numero adeguato di docenti, tra procedure farraginose, quiz iper-nozionistici più adatti a un format televisivo che alla scuola, ritardi nel concludere le selezioni, criteri di valutazione dei candidati disomogenei fra le commissioni di concorso" dice la Cgil in una nota.

Il paradosso è che da una parte ci sono posti disponibili per le assunzioni, dall’altra aspiranti docenti formati e con le carte in regola. Eppure domanda e offerta non si sono incontrate. "Altro paradosso – dice Alessandro Tracchi segretario Cgil di Arezzo – è che saranno proprio questi docenti esclusi dalle assunzioni a garantire le attività didattiche ai nostri studenti, con incarichi annuali e contratti a tempo determinato. I docenti lavorano senza essere stabilizzati e gli studenti ogni anno si trovano professori diversi. Inoltre, in tempi di crisi, rinunciare a oltre 2mila posti di lavoro stabile è assurdo".

Le mancate assunzioni riguardano i docenti di ogni ordine e grado di tutta la provincia. In particolare, i posti più scoperti sono nell’insegnamento dell’italiano sia alle scuole medie che alle superiori in quest’ordine. Altro nervo scoperto quello degli insegnanti di sostegno, il cui corso abilitante per affrontare il concorso si era svolto al Pionta. Tra le materie più a rischio anchescienze motorie e alcune discipline scientifico-tecnologiche. Tutte coperte da personale non di ruolo. "Siamo rimasti molto perplessi – continua Tracchi – ci aspettavamo che governo e parlamento investissero la tendenza e avessero accolto la proposta della Flc Cgil di stabilizzare in vista dell’avvio dell’anno scolastico tutti i docenti con almeno 3 anni di servizio, predisponendo per loro un percorso di formazione e abilitazione da svolgersi durante l’anno con prova finale".

Di qui l’appello "a tutte le forze politiche che si candidano alle elezioni affinché riportino la scuola a essere effettivamente una delle priorità del paese, a partire dalla questione del precariato, nell’interesse di lavoratori, studenti e famiglie".