
Entro l’estate verranno creati spazi più ampi per chi accede all’ospedale, poi la nuova riorganizzazione
Entro l’estate partirà il secondo lotto dei lavori di ampliamento del pronto soccorso della Gruccia. Il primo, come noto, si è già concluso con l’apertura, le settimane scorse, dei nuovi spazi. E’ invece in attesa della copertura economico-finanziaria il terzo step di intervento.
L’ospedale valdarnese, quindi, si prepara a cambiare volto. Dopo anni di attesa, il progetto di riorganizzazione e ampliamento del Ps entra ufficialmente nella sua fase due, grazie al finanziamento ministeriale di oltre 1 milione di euro ottenuto lo scorso 21 febbraio.
A questi fondi si aggiungeranno risorse proprie della Asl Toscana Sud Est.
In attesa dell’avvio del nuovo cantiere, lo scorso mese di aprile è stata inaugurata la prima parte dei lavori, ovvero i locali rinnovati dell’ala orientata verso Montevarchi. Lì trovano posto nuove sale visita, una sala per le terapie, un deposito attrezzature, e saranno attivati percorsi separati per i pazienti Covid e No-Covid, già previsti in fase di progettazione.
Il secondo lotto interesserà l’ala dell’edificio che si affaccia su San Giovanni e prevede il raddoppio dei posti letto, la creazione di una sala per codici rossi Covid, l’installazione di ingressi separati per pazienti con sintomatologia sospetta e nuovi locali dedicati alla vestizione e svestizione del personale sanitario, nel rispetto dei protocolli di sicurezza post-pandemici. "L’obiettivo è rendere l’area del pronto soccorso più ampia, funzionale e pronta a gestire i volumi di accesso attuali e futuri. La pandemia ha insegnato l’importanza di avere ambienti flessibili e sicuri, in grado di separare i percorsi e garantire dignità e rapidità nell’intervento clinico. Una volta concluso il secondo lotto, sarà la volta di un terzo intervento da 840mila euro che non prevede ampliamenti strutturali, ma una completa riorganizzazione interna degli spazi. In particolare, saranno spostate alcune attività oggi distribuite su più livelli, per concentrare i servizi essenziali in un’unica area e rendere più logici e lineari i percorsi diagnostici e terapeutici.
Attualmente, infatti, il Pronto Soccorso è collocato al secondo piano del presidio, mentre i reparti di Medicina d’Urgenza e Hdu sono al terzo, situazione che rende i trasferimenti più lunghi e complessi, soprattutto in situazioni critiche.
Il Pronto Soccorso dell’Ospedale del Valdarno si conferma uno snodo sanitario essenziale per l’intera area compresa tra le province di Arezzo e Firenze.
Negli ultimi anni, complice anche la chiusura del Pronto Soccorso del Serristori di Figline Valdarno, il presidio della Gruccia ha registrato un costante aumento degli accessi, con una pressione crescente sulla struttura e sul personale. Insomma, sarà una risposta alla domanda di salute di un bacino territoriale ampio, che va ben oltre il Valdarno aretino.