REDAZIONE AREZZO

Il perito del giudice conferma "Fu un colpo di sonno patologico"

Sentito in aula il dottor Ciabatti. I familiari della ragazza. chiedono verità e incaricano. consulente esterno al processo

Il perito nominato dal giudice Giulia Soldini conferma: Marco Caneschi che nel 2019 provocò l’incidente in cui morì la giovane Helenia Rapini a Ristradelle è affetto dall’Osas, la sindrome delle apnee ostruttive del sonno con un grado di severità da "moderato a grave" e, con "alta probabilità" l’imputato era già affetto dalla patologia che provocò il ’colpo di sonno’ in occasione dell’incidente. Ricoverato dopo lo scontro gli fu rilevata un’ipertensione – uno dei campanelli di allarme dell’Osas – e la patologia diagnosticata tre mesi dopo ma migliorò con l’utilizzo della Cpap (una sorta di ’casco’ per respirare, ndr). Il dottor Pier Guido Ciabatti, direttore dell’Unità operativa di otorinolaringoiatra aggiunge in aula che, seppur a conoscenza dell’ipertensione per l’imputato sarebbe stato difficilissimo prevedere la sindrome delle apnee ostruttive perché "purtroppo sono pochi i medici che, di fronte a un paziente iperteso, tra gli esami indagano anche il campo Osa".

Una ricostruzione sanitaria che potrebbe far ritenere l’imputato incolpevole. La decisione del gup (il processo è in corso con il rito abbreviato) arriverà a gennaio. Ma intanto contro la perizia si scagliano i familiari di Helenia (che non sono parte nel processo ma intendono portare avanti una battaglia per la verità attraverso una contro consulenza di parte.