
La presidente del Parco delle Foreste Casentinesi Claudia Mazzoli: l’ente ha aderito all’iniziativa insieme allo studio legale Stefani di Firenze
Il Parco delle Foreste casentinesi sempre più sicuro con un progetto di investigazione preventiva. A fianco della continua attività per la precauzione dai rischi sui luoghi di lavoro, l’ente ha avviato, con lo studio legale Stefani di Firenze, un innovativo progetto al fine di ridurre la possibilità di commissione di illeciti penali nell’ambito della sua variegatissima attività. Il fondatore dello studio, l’avvocato Eraldo Stefani, originario proprio del territorio del Parco, ha infatti identificato la riserva come luogo di sperimentazione ottimale per il progetto nel settore della pubblica amministrazione.
L’investigazione preventiva fa dell’analisi di gestione societaria un servizio centrale per enti e imprese, sia per la raccolta di prove per reprimere illeciti che per esercitare un controllo precedente cautelare. Il Parco è il primo ente pubblico non economico ad aver aderito in forma volontaria. Chi, come l’ente casentinese, lavora su ambiti naturali diversificati ed imprevedibili rischia ogni giorno di incorrere involontariamente nella commissione di reati. Per questo motivo con lo studio legale Stefani verranno esaminati in modo approfondito rischi e criticità emersi a seguito della presa in esame di circa 209 reati, intervenendo poi con specifici correttivi per prevenirli.
Tutto questo non significa soltanto tutelare l’ente Parco, i dipendenti e gli amministratori, ma anche evitare che vi siano persone offese, quali escursionisti, fruitori, residenti dell’area protetta. "Si tratta un approccio manageriale per avere un ente moderno, innovativo, efficace ed efficiente - dice la presidente Claudia Mazzoli - e soprattutto più sicuro sotto ogni profilo, perché rispettoso delle leggi che regolano il nostro Paese. Una sfida che il Parco ha voluto cogliere e che condividerà anche con gli altri parchi nazionali che volessero seguirne l’esempio".
So.Fa.