"Il mio segreto? Ripartire sempre": il nostro cronista con Zanardi prima dello schianto

"Ho sempre accoglienze da ricordare, ma questa è proprio speciale». La stretta di mano, l'omaggio al motociclista morto alla Dakar, la pedalata tra la gente

Zanardi a Castiglion Fiorentino con il sindaco Agnelli

Zanardi a Castiglion Fiorentino con il sindaco Agnelli

Arezzo, 20 giugno 2020 - "E' una giornata bellissima, in Toscana, terra splendida, fra tanta gente venuta a salutare me e il mio gruppo. Ho sempre accoglienze da ricordare, ma questa è proprio speciale» - così si era espresso Alex Zanardi all’ora di pranzo a Castiglion Fiorentino, in un momento di pausa, di sosta della tappa Obiettivo Tricolore per la rinascita dell’Italia, con Alex Zanardi e altri atleti paralimpici. Niente lasciava presagire il dramma che sarebbe accaduto da lì a poche ore sulle strade senesi.

Appassionato da sempre di ciclismo e di bicicletta, sono andato da Arezzo verso Castiglion Fiorentino, 16 chilometri da casa fino a piazza del Municipio del bel borgo della Valdichiana per unire l’utile al dilettevole: fare un servizio su Zanardi e sull’evento un giro in bici. A Rigutino, oltre metà cammino, vedo ferma la carovana di Obiettivo Tricolore, l’amico Daniele Bennati, ciclista professionista fino un anno fa, mi vede e mi presenta Alex Zanardi.

L’impressione è quella che hai quando lo vedi nelle interviste, in televisione. Una persona semplice, genuina, di grandi valori, un uomo vero, oltre che un campione, prima in auto, poi paralimpico.

Tanti ciclisti sono lì, da quelli veri, Bennati, il neoprofessionista Marchesini, la sorella Giulia, Acco, under 23 della squadra di Contador e Bennati, l’assessore di Castiglion Fiorentino, Bartolini, appassionato di bici, tanti cicloamatori, ovviamente Enrico Fabianelli, un ragazzo paralimpico di Castiglion Fiorentino, nel gruppo di Zanardi in questa avventura partita il 12 giugno e che si doveva concludere il 28 giugno a Santa Maria di Leuca per un messaggio all’Italia che riparte dopo l’emergenza Covid. Foto, saluti, Alex è disponibile con tutti, non si nega a nessuno.

Poi si riparte, tutti in sella verso Castiglion Fiorentino. L’andatura è piuttosto elevata, almeno per chi scrive, i ciclisti veri vanno a spasso o poco più. Davanti un’auto della Polizia Municipale, alcuni automobilisti che vengono incontro riconoscono Zanardi e lo salutano.

Prima di salire nella parte alta del paese, una doverosa sosta al monumento al grande sfortunato motociclista Fabrizio Meoni a Castiglion Fiorentino e qui entra in scena, rigorosamente in bici, anche il sindaco Mario Agnelli.

Si sale verso Castiglion Fiorentino, su fino al Comune. Tanta gente, applausi, ancora foto, Zanardi che dice «è una giornata bellissima, che ho superato brutti momenti nella vita, ma sono ripartito, così come deve ricominciare l’Italia dopo l’emergenza coronavirus».

Ci salutiamo: «Alex è stato un onore conoscerti», lui che ringrazia. Ci auguriamo buon viaggio. Il mio è molto più breve, il suo purtroppo si interromperà fra Pienza e San Quirico. Bennati era poco avanti a lui in quel fatale momento,ed è sconvolto, così come Fabianelli che sarebbe arrivato con lui a Montalcino e gli altri ciclisti girati poco prima. Riccardo Marchesini, neoprofessionista castiglionese e Mauro Giovacchini, figlio di Licio, presidente del Bennati Fans Club: «Non solo per Alex, era stata una giornata bellissima anche per noi, indimenticabile, avevamo ripreso felici la strada di casa, poi un attimo dopo il dramma. Speriamo che con la sua straordinaria forza superi anche questa».

Avevo appena finito l’articolo, contento di una bella giornata, poi la mazzata che in un lampo rovina tutto. Forza grande Alex, speriamo di incontrarci ancora, è un onore e un privilegio conoscerti.