ANGELA BALDI
Cronaca

Il Mengo per sempre al Prato. I promotori confermano la linea. Nuovi artisti e incontri-racconto

Mengozzi: "L’accordo col Comune scade e va rinnovato ma la scelta della sede per noi è strategica". Tra gli innesti il chitarrista di Jovanotti e The Lizia, la voce di Bagheria. Serate speciali da Sugar. .

Mengozzi: "L’accordo col Comune scade e va rinnovato ma la scelta della sede per noi è strategica". Tra gli innesti il chitarrista di Jovanotti e The Lizia, la voce di Bagheria. Serate speciali da Sugar. .

Mengozzi: "L’accordo col Comune scade e va rinnovato ma la scelta della sede per noi è strategica". Tra gli innesti il chitarrista di Jovanotti e The Lizia, la voce di Bagheria. Serate speciali da Sugar. .

Mancano meno di due settimane al Mengo Music Fest. Il Prato resta la location dell’evento che apre i battenti l’8 luglio (fino al 13). Apre la prima serata "Sfioriamoci" in ricordo di Paolo Benvengnù, si prosegue il 9 luglio con Joan Thiele e Giorgio Poi, giovedì 10 l’attesissimo Lucio Corsi insieme al djset di Samuel, venerdì (11 luglio) Il Mago del Gelato, Adi Oasis, Dov’è Liana, oltre a Boss Dom, sabato 12 luglio Afterhours con i 20 anni di "Ballate per piccole iene", Ralf e Fast Animals and Slow Kids. Domenica gran finale con i 50 anni di carriera di Pupo che proprio da Arezzo darà il via al suo tour mondiale. Sei serate a ingresso gratuito ad eccezione del 12 luglio, e della serata inaugurale dell’8 il cui ricavato sarà devoluto alla famiglia di Paolo Benvegnù.

Paco Mengozzi da 21 anni regista del Mengo, altre sorprese? "Tre chicche che regaleranno show inattesi. Il 9 luglio, tra l’esibizione di Giorgio Poi e quella di Joan Thiele ci sarà Giuse The Lizia, la voce di Bagheria, un nome emergente di cui sentiremo molto parlare e che tra un paio di anni sarà sicuramente tra i big. Nella serata del 10 luglio aprirà il concerto di Lucio Corsi il chitarrista di Ramazzotti, Jovanotti e molti altri Chris Lavoro, cantautore e musicista che ha collaborato con i Negrita. Il 12 prima dell’esibizione dei Fast Animals ci sarà Prima Stanza a Destra, un’artista che fa elettronica cantata, una voce molto tagliente".

Tornano le chiacchierate di Mengo Cult? "Dal 9 al 12 luglio da Sugar alle 18, quattro appuntamenti a ingresso libero nel salottino di Beppe Angiolini, spazio agli artisti che si racconteranno, un’occasione unica per incontrarli. Il 9 alle 18 Joan Thiele, il luglio Boss Doms, l’11 Manuel Agnelli e il 12 luglio (alle 17,30) sarà la volta dei Fast Animals. Poi l’area market con un piccolo stage che suona tutti i giorni, il villaggio Aperol, due sere con Contraerea e i food truck".

Quest’anno scade il bando triennale del Comune, poi prolungato di uno, il futuro del Mengo è sempre al Prato? "Per noi il Prato è la dimensione ideale, è salita di livello anche la collaborazione con Intour legata al marketing dei concerti come nel caso di Lucio Corsi (parteciperanno persone anche dalla Germania) e Afterhours che hanno intercettato una grande fetta di turismo. Il Prato completa l’offerta perché sei dentro la città, b&b e hotel usufruiscono di questa proposta, vorremmo proseguire su questa linea. C’è un mondo da scoprire, i festival in Toscana muovono indotti giganteschi. Si chiude la fase di collaborazione con l’amministrazione legata al bando triennale del Comune che poi è diventata col +1 quadriennale, l’anno prossimo dovranno essere riscritte le modalità".

Resterà la formula delle serate gratuite? "Il festival ha raggiunto un po’ il suo equilibrio, fare tutte le serate con biglietto sposterebbe il baricentro verso una direzione molto onerosa, magari in futuro potremo fare più di una serata a pagamento con un equilibrio anche in termini di cartellone, ma resteranno le serate gratuite".

Il Mengo negli ultimi anni ha proposto artisti di Sanremo accanto alla scena indie, alcuni considerati fino a poco tempo fa di nicchia vengono proprio dall’Ariston, il gusto musicale ha subito una rivoluzione? "Grazie all’arrivo delle piattaforme, l’industria musicale ha capito che i numeri fatti dai giovani indipendenti emergenti sono seri, non residuali, sia in termini di discografia che di concerti e social. Così ha allargato la sua influenza a quello che è diventato un nuovo mercato. Sanremo che ne è massima espressione, ha intercettato queste energie che creano mercato sia legato al consumo di musica che alla visione del festival.

Con quali effetti? "È lo stesso motivo per cui questi artisti emergenti fanno concerti anche grandi in poco tempo, prima per un indie ci volevano anni, l’altro lato della medaglia è il rischio veloce di bruciarsi. Ma ciò ha permesso a una platea gigantesca di scoprire artisti che prima erano di nicchia. Una rivoluzione con i suoi pro e contro".