REDAZIONE AREZZO

Il marciapiede-trappola. Le cadute quotidiane dei pedoni in via Crispi: "Gradino non segnalato"

Il racconto del gestore della macelleria: "Abbiamo ghiaccio per tutti..."

Il marciapiede-trappola. Le cadute quotidiane dei pedoni in via Crispi: "Gradino non segnalato"

Il ghiaccio dovrebbe servire a tenere in fresco la "ciccia", invece nella storica macelleria Oro Bianco - Pollo San Marco di via Crispi, quasi ogni giorno viene utilizzato per lenire le ferite da caduta. A finire rovinosamente a terra sono i passanti che non si accorgono di un gradino di venti centimetri proprio davanti la macelleria. Un problema che si ripete lungo tutti i marciapiedi che da via Crispi arrivano in via Petrarca.

Sono i famosi boulevard, anzi il "bulevarde", come gli aretini li hanno ribattezzati con ironia, marciapiedi più ampi e belli da vedere, che però presentano delle spiacevoli sorprese: delle impreviste, quanto poco visibili, strettoie, in questo caso per lasciare lo spazio a un parcheggio di carico e scarico.

È la famosa trasformazione dei viali del centro, conclusa nel 2018 dopo anni dal progetto: un’operazione che era partita in via Roma e in via Crispi, poi proseguita nella parte bassa di via Guido Monaco fino in via Petrarca.

Marciapiedi larghi e a misura di negozi, parcheggi a raso eliminati: le uniche piazzole sono di carico e scarico, non di sosta breve anche se l’indicazione del cartello parla di un massimo di 20 minuti. Imputati proprio quei parcheggi di carico e scarico. Tutto tranquillo fin quando quel posto è occupato da un’auto, meno quando è libero.

"Le cadute sono ormai una costante" spiega Lorenzo Renzoni il titolare della macelleria. Cammini tranquillamente nell’ampio marciapiede, quando ad un tratto, senza una minima indicazione, quel marciapiede si restringe e il piede si ritrova nel vuoto. Un dislivello di venti centimetro in grado di far perdere l’equilibrio soprattutto alle persone più anziane.

"Quindici giorni fa una nostra cliente cadendo da quel gradino si è rotta il braccio. In quel caso quindi non è stato sufficiente il nostro ghiaccio, ma abbiamo dovuto chiamare un’ambulanza per soccorrerla. E proprio mentre la aiutavamo ad alzarsi, un’altra persona è caduta" continua. "Ormai è diventata una prassi, i primi tempi ne parlavamo, adesso non è più una novità".

E così vai di ghiaccio e di buste di pisellini surgelati.

Ga.P.