
Il filo della memoria corre sulle figure e i volti che su un muro si fanno testimonianza, rimbalza tra i disegni dei ragazzi delle scuole sulle imprese di giovani che oggi avrebbero più di cento anni. Sono i protagonisti dei Fatti di Renzino che segnarono la storia di Foiano, e non solo, il 17 aprile 1921 quando contadini, anarchici, socialisti si ribellarono ai raid squadristi del nascente fascismo. Fu un giorno di violenze e di sangue: in un’imboscata vennero uccisi tre squadristi e la rappresaglia delle camicie nere provocò nove morti e molti arresti.
Bernardo Melacci, anarchico, finì i suoi giorni in carcere, Galliano Gervasi tornò in libertà, poi divenne sindaco di Foiano e più tardi senatore comunista nella fase Costituente. Foiano celebra i Fatti di Renzino nonostante le limitazioni anti-Covid e lo fa con quattro iniziative collegate dal filo della memoria che non si spezza, perché quegli accadimenti rappresentano "i germogli della Resistenza in Valdichiana, cioè l’atto da cui, venti anni più tardi, giovani e giovanissimi di questa valle decisero di lottare per la libertà e la pace, sacrificando le proprie vite. I fatti del 17 aprile 1921 costituiscono non solo una delle pagine più importanti della storia di Foiano ma, per unanime parere degli storici, una delle prime manifestazioni della violenza squadrista nel centro Italia e uno dei primi esempi di resistenza attiva oltrechè un importante tratto identitario su cui si è costruita una memoria condivisa e una coscienza collettiva cittadina". Lo spiega il vicesindaco Franci che domani coordinerà un convegno in streaming patrocinato dalla Regione al quale partecipano, tra gli altri, lo storico Ivo Biagianti, autore di una ricostruzione storiografica del contesto in cui si manifestarono i Fatti di Renzino e lo scenario che ne seguì con i processi e le condanne, Rosy Bindi ex presidente della Commissione parlamentare Antimafia, il senatore Riccardo Nencini, Gianna Fracassi vice segretario nazionale della Cgil e il consigliere regionale Vincenzo Ceccarelli per il quale "la custodia della memoria è un valore a prescindere da ciò che gli accadimenti rappresentarono".
Il lavoro di Biagianti raccolto e pubblicato in un volume, sarà al centro di un evento in presenza in calendario appena le condizioni legate alla pandemia lo consentiranno. L’approfondimento on line sulla pagina Facebook del Comune (dalle 17) inaugura due esposizioni all’aperto e una opera d’arte urbana, quest’ultima dedicata a due donne che ebbero un ruolo primario nei moti di ribellione al regime e per l’emancipazione femminile: Caterina Tralci, prima donna a tenere comizi in Valdichiana e Carolina Melacci. Il loro impegno civile è narrato nel Murales realizzato da due giovani artisti: Nian e Matteo Bidini.
La "rilettura" dei Fatti di Renzino nelle opere dei ragazzi delle terze medie dell’oOmnicomprensivo di Foiano è la mostra aperta dal sindaco Sonnati in piazza Nencetti insieme all’esposizione dei documenti fotografici dell’Archivio Furio Del Furia che raccontano la società foianese tra il 1910 e il 1925. Un progetto fortemente voluto dall’amministrazione comunale in collaborazione con la sezione dell’Anpi "Licio Nencetti", la famiglia di Ezio Raspanti, storico della Resistenza foianese e l’associazione "A testa alta".
Lucia Bigozzi