LUCIA BIGOZZI
Cronaca

Il centrodestra al bivio Polcri. Pressing per il ritiro e alternative. Ma le colombe non vogliono strappi

Mancano i tempi per far coincidere elezioni del consiglio e del presidente: Ghinelli convoca il vertice. Le condizioni del leader della Provincia per il passo di lato. Lega dura, FdI e Fi frenano. Vagnoli in pole.

Il centrodestra al bivio Polcri. Pressing per il ritiro e  alternative. Ma le colombe non vogliono strappi

Il presidente della Provincia Alessandro Polcri. Il nodo di eventuali. dimissioni sul tavolo del vertice del centrodestra

"La storia insegna che la via del machete porta a Cortona". Frase non troppo sibillina nel centrodestra, come la sconfitta elettorale nella città etrusca insegna, che rimbalza tra le finestre dei partiti e quelle dei sindaci. Finestre aperte sullo scenario della Provincia con doppia vista: l’elezione del parlamentino il 29 settembre e sopratutto il nodo della presidenza che scade tra due anni ma potrebbe essere anticipata se Alessandro Polcri opterà per il passo di lato, onorando fino in fondo il patto col centrodestra siglato al tavolo di Ghinelli. Ed è su questo che il centrodestra ragiona, pur con sfumature diverse, nel volo incrociato tra "falchi" e "colombe", retaggio dello strappo sull’elezione e l’uscita della Lega dalla maggioranza. Alla vigilia del vertice di coalizione convocato da Ghinelli, in agenda il 26 o 28, i temi sul tavolo girano attorno a Polcri: dimissioni o no? E in caso di dimissioni, come gestire il percorso verso un candidato presidente condiviso, garantendo l’unità del centrodestra e un ruolo da protagonista a Polcri?

Su quali nomi lavorare? Circola già una terna di papabili che sarà discussa nella riunione della prossima settimana: dal sindaco di Bibbiena Vagnoli ai colleghi di Castiglion Fibocchi Ermini e di Pergine-Laterina Tassini. Tutti di area centrista, tuttavia non sarebbero gli unici nella rosa delle opzioni. Ma è il nodo presidenza ad accendere il dibattito. Tema in qualche modo anticipato nel faccia a faccia tra Lucia Tanti e lo stesso Polcri, nel giorno di San Donato. La sintesi? Polcri potrebbe valutare il passo di lato ma governando l’approdo al nome del candidato, ovvero con un "peso" politico riconosciuto all’interno del centrodestra (proiettato anche alle prossime tornate elettorali).

Opzione che non convince l’anima più oltranzista della coalizione: dalla Lega che su Polcri ha rotto con gli alleati e scelto la via dell’opposizione, a una pattuglia di sindaci ed eletti nei Comuni che rivendicano il rispetto del patto originario e l’uscita di scena di Polcri sic et simpliciter. Con in testa la sindaca di Montevarchi Silvia Chiassai che ha già formalizzato la richiesta. L’unità della coalizione sta a cuore pure ai recalcitranti leghisti si siederanno al tavolo per "ascoltare cosa dirà Polcri e conoscere le intenzioni dei sindaci". Per ora, sul nodo presidenza prevale la linea attendista. Il vertice servirà a riannodare i fili della trama. Nei ranghi di Fdi la linea è chiara: l’unità della coalizione è e resta la priorità e su questo filo d’acciaio va innestato un percorso che consenta a Polcri un coinvolgimento diretto nella partita sul candidato presidente, è il ragionamento di fondo. E secondo la tempistica che servirà.

Della serie: se appare ormai tecnicamente impossibile votare il 29 settembre per il rinnovo del consiglio e del presidente della Provincia, si potrebbe aprire una finestra di qualche mese per agevolare il cammino di mediazione tra Polcri, sindaci e partiti, verso la candidatura unitaria. La linea dialogante sulla quale battono il tasto i meloniani incrocia lo stesso obiettivo dell’ala centrista di OraGhinelli ma intercetta pure le aspettative di Forza Italia. Nessuno vuole strappare, tutti almeno a parole hanno ago e filo in mano per cucire la tela. Certo è che un passo di lato di Polcri apre una partita dall’esito imprevedibile nel segreto dell’urna. E il rischio dei franchi tiratori è sempre in agguato. Anche per questo, se nessuno impugnerà il machete, lo spettro di Cortona aleggia sul vertice del centrodestra. A memoria di tutti.