LUCIA BIGOZZI
Cronaca

Il cane veglia il padrone morto: e lo "difende" all'arrivo dei soccorritori

Timur a fianco di Massimiliano, stroncato in casa da un collasso a 49 anni Poi, pensando di proteggerlo, reagisce quando i parenti accorrono

Pastore tedesco in una foto L.Gallitto

Arezzo, 16 maggio 2021 - Per tutti era «Scintilla», ma per gli amici più stretti bastava «Scinti». Scinti e Timur, il pastore tedesco che lo ha vegliato quando Massimiliano Guerri si è accasciato in bagno, stroncato da un malore. Aveva 49 anni e molti amici a Foiano che ora lo piangono. Viveva insieme alla madre al primo piano di una villetta in via di Lucignano, a un passo dal centro storico del paese dove era cresciuto, dividendo le giornate tra i banchi di scuola e i calci al pallone nelle Giovanili amaranto.

E’ successo tutto nello spazio di pochi istanti: secondo una prima ricostruzione, al mattino la madre è uscita per le commissioni e la spesa del sabato, insieme ad alcuni parenti che vivono al piano superiore della villetta a schiera. Massimiliano era in casa, poi all’improvviso il cuore ha smesso di battere. Timur non lo ha lasciato solo: chi conosceva Massimiliano descrive il rapporto molto stretto che lo legava al suo cane, soprattutto nell’anno del Covid e nei giorni infiniti dell’isolamento forzato, tra zone rosse e divieti.

Molti lo ricordano a passeggio lungo il viale di Foiano con Timur al passo, amico fedele e disinteressato. Quando la madre è rientrata si è accorta che non rispondeva nessuno e si è preoccupata, ma Timur abbaiava nel tentativo di attirare l’attenzione. Sono accorsi subito i parenti richiamati dalle grida della donna, è stato un attimo: Timur ha reagito, per difendere il luogo dell’ultimo saluto con il suo padrone.

Ha mostrato il suo carattere e tutto l’amore per Massimiliano, poi è stato allontanato per consentire ai soccorritori di intervenire. Sono stati i vigili del fuoco di Tavarnelle di Cortona a entrare ai carabinieri e a trovare il corpo senza vita di Guerri, riverso nella stanza da bagno. Gli esperti della Pubblica Assistenza-Avis non hanno potuto fare nulla per l’uomo che ha sempre lavorato nella ristorazione e adesso, dopo gli effetti della pandemia, stava progettando un nuovo futuro, una strada da percorrere .

Nel paese dei soprannomi il suo era «Scintilla» perché «era pieno di vita, una personalità estroversa ma talvolta anche introversa» racconta Cristiano Gasperini, compagno di scuola e di pallone. Ieri era fuori per lavoro e la notizia gli è arrivata sul cellulare: «Ho provato dolore e so che Massimiliano lascia un buco pazzesco perché eravamo come fratelli, avevamo condiviso gli anni dell’adolescenza e la passione per il calcio».

La salma è stata composta nella cappella del Commiato delle Onoranze funebri Tiezzi, a Renzino. L’ultimo saluto a Massimiliano, domani nella Collegiata del paese.