
Il pugile aretino Adriano Nicchi
di Fausto Sarrini
"Sono in ospedale, mi stanno curando bene, forse il peggio è passato ma ancora ci sarà da soffrire e davvero ho passato giorni molto complicati".
Adriano Nicchi, 41 anni il prossimo agosto, aretino doc, ex campione italiano e Intercontinentale dei pesi superwelter di pugilato, ha il Covid ed è ricoverato all’ospedale San Donato. Lo rintracciamo al telefono dopo un post sui social in cui dichiarava di aver contratto il virus e lanciando un attacco contro i negazionisti.
"Una settimana fa ho accusato i primi sintomi, sono stato male, la situazione peggiorava, alla fine mi hanno ricoverato in ospedale, per fortuna è il caso di dire e adesso sono in buone mani, di medici e operatori sanitari per cercare di guarire e superare questo brutto periodo".
Nicchi continua: "Nella mia famiglia l’abbiamo contratto tutti questo maledetto virus, i genitori con cui vivo, mio fratello, altre persone. Mai avevamo pensato di passare simili momenti. In pochi giorni la nostra vità è stata stravolta da questa maledetta bestia, un male subdolo che ti entra dentro quando meno te l’aspetti".
Adriano, dalla voce sembra che piano piano stai recuperando...
"Sì, l’ho detto, credo che il periodo peggiore sia stato nei giorni scorsi quando oltre a star male è chiaro che ti prende un pò di paura, di ansia, di preoccupazione. Sono sentimenti naturali e spontanei in questi momenti".
Poi ci saluta perchè giustamente lo chiamano e deve fare attenzione a quello che gli dicono medici e infermieri.
Un grido di dolore, lanciato sui social, contro chi non crede al Covid, ma adesso è tempo di pensare a recuperare anche se ci vorrà del tempo, tanta pazienza, più delle botte, dei pugni e delle fatiche che seguivano un match di boxe .
La famiglia Nicchi, che possiede una palestra in città, ha sempre avuto la grande passione del pugilato.
Babbo Santino è stato boxeur di discreto livello, i figli Aldo e appunto Adriano lo hanno superato, soprattutto quest’ultimo, salito sul tetto d’Italia nella propria categoria e anche a livello intercontinentale. La stessa mamma è appassionata e ha rivestito l’incarico di presidengtessa della società Boxe Nicchi che ha alcuni giovani pugili nel proprio organico.
Peraltro alla vigilia di Pasqua di qualche anno fa, era il 2013, Adriano tentò anche se senza fortuna l’assalto al titolo europeo, battuto dal russo Rabchenko. Fra il 2010 e il 2012 superò due volte Di Fiore, una a testa Annunziata e Salvemini per il campionato italiano, nel periodo migliore di una carriera professionistica fra il 2005 e il 2017.
Ma fra tanti avversari forti, quello più duro si è rivelato proprio il Covid, perché mentre gli altri pur di valore e temibili che siano, sono in carne e ossa, il virus invece ti entra dentro in modo subdolo e cattivo.
E’ il combattimento più duro della vita di Adriano Nicchi, ma con la sua tempra, la sua forte fibra, il carattere, suprerà anche questa e potrà riprendere le sue attività, la sua vita.
Le condizioni non sono gravi ed è seguito con grande attenzione all’ospedale San Donato.
Non sarà certo una bella Pasqua per Adriano e la sua famiglia, da sempre molto unita, ma adesso l’unico pensiero è quello di recuperare, di guarire.