REDAZIONE AREZZO

Caso Iene, in tribunale Graziano che aveva rischiato di vendere la casa all'asta per pagare il fisco

Nuova udienza ieri al tribunale di Arezzo del processo alla ex commercialista smascherata dal programma di Italia1

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Arezzo, 8 maggio 2015 - Graziano era l'ultimo dei teste chiamati a deporre sul caso Iene. Nuova udienza ieri al tribunale di Arezzo del processo alla ex commercialista smascherata dal programma di Italia1. La ragioniera poi radiata dall’albo si sarebbe dimenticata di presentare le dichiarazioni dei redditi dei suoi clienti. Tutti ex amici di famiglia che le avevano affidato la contabilità e che si sono trovati nei guai col Fisco a cui tra tasse e sanzioni dovevano di colpo cifre ingenti. Come Graziano Sassoli, l’ultimo dei testimoni chiamati a deporre ieri e quello che all’inizio di questa vicenda aveva rischiato di dover vendere la casa all’asta per pagare i debiti con l’Agenzia delle Entrate. Adesso, dopo i teste e dopo i rappresentanti di Guardia di Finanza e Agenzia delle entrate, l’attesa è tutta per quella che dovrebbe essere l’ultima udienza, fissata per il 9 luglio, in cui il giudice dovrà decidere sulla vicenda. Nel mezzo l’attesa di decine di famiglie. Gli ex clienti che si erano rivolti alle Iene perchè l’ ex amica di famiglia e commercialista a cui avevano affidato la gestione della contabilità si sarebbe dimenticata di inviare la dichiarazione dei redditi.

Col risultato di renderli Inconsapevoli evasori, questo il nome dell’associazione in cui si sono riuniti. «L’ultima udienza il 9 luglio - dice Riccardo Forzoni protavoce degli Inconsapevoli evasori - siamo stremati da questa vicenda, ci aspettiamo che venga fatta giustizia». Gli ex clienti della commercialista da tempo sostengono di essere stati raggirati, il caso era finito in tv durante un servizio della trasmissione Le Iene di Italia1. Erano stati proprio gli ex assistiti a chiamare due anni fa in città l’inviato Giulio Golia che aveva inseguito la donna fin sotto casa.

Nel frattempo si è aperto il procedimento legale contro Nadia Barneschi. Tra i capi d’accusa quello di aver falsificato le firme dell’allora dirigente dell’agenzia delle Entrate Ciro Maddaloni per coprire il mancato invio delle dichiarazioni dei redditi. 

«Se tutto va bene ci aspettiamo una sentenza entro l’estate - aveva detto  Riccardo Forzoni ex cliente della ragioniera e portavoce dell’associazione Inconsapevoli evasori - siamo stanchi e speriamo di vedere presto la fine di questa vicenda che ha messo in forte crisi l’economia di tante famiglie». L’udienza dopo la prima condanna per Nadia Barneschi, stabilita settimane fa per un altro procedimento, quello riguardante l’Istituto Thevenin e un ammanco di circa 243 mila euro. Per questo il giudice Mantellassi ha stabilito una condanna a due anni e sei mesi e il pagamento di una multa da 1500 euro.