MARCO CORSI
Cronaca

I pendolari e il flash mob dei sindaci. Da Re: "Più fatti e meno passerelle"

Da gennaio 2026 l’ipotesi dell’esclusione dei regionali dalla linea veloce: martedì la protesta a Firenze. Pendolari assenti, la replica del comitato: "È l’ora delle azioni concrete e non delle iniziative dimostrative". .

Martedì scorso, un gruppo di sindaci. accompagnati dai consiglieri regionali Ceccarelli e Casucci si è trovata in protesta a Santa Maria Novella

Martedì scorso, un gruppo di sindaci. accompagnati dai consiglieri regionali Ceccarelli e Casucci si è trovata in protesta a Santa Maria Novella

di Marco Corsi

VALDARNO

Si accende il dibattito sul futuro della linea ferroviaria Direttissima tra Arezzo, Valdarno e Firenze, con lo spettro concreto dell’esclusione, nella tratta, dei treni regionali a partire dal 1° gennaio 2026, in seguito ad una decisione dell’Autorità per la Regolamentazione dei Trasporti. Martedì scorso, un gruppo di sindaci e amministratori locali del Valdarno aretino e fiorentino, accompagnati dai consiglieri regionali Vincenzo Ceccarelli e Marco Casucci ha scelto un gesto simbolico, ma definito di grande significato: prendere un treno regionale per Firenze e manifestare alla stazione di Santa Maria Novella contro questa ipotesi più che concreta. "Una decisione inaccettabile – hanno detto – che ricadrebbe sulle spalle di pendolari, studenti e lavoratori che ogni giorno affollano i treni del Valdarno".

Alla base della scelta vi è una riorganizzazione dei flussi di traffico sulla Direttissima, dove, dal 2026, saranno ammessi solo treni che viaggiano a oltre 200 km/h. I nuovi convogli regionali, ordinati da Toscana e Umbria, sarebbero compatibili, ma non sono ancora stati consegnati, complice la pandemia e i ritardi produttivi. Critico il Comitato Pendolari Valdarno Direttissima, che non ha partecipato al flash mob. Il portavoce Maurizio Da Re ha lanciato un appello alle istituzioni per un incontro urgente e chiede azioni concrete, non iniziative dimostrative. "La Direttissima rischia di chiudersi ai treni regionali per sempre – ha dichiarato –. Serve una deroga immediata, coinvolgendo anche le Regioni Lazio e Umbria." Il Comitato ricorda che la consegna dei 12 nuovi treni da 200 km/h, prevista entro il 2023, è ancora in alto mare. E sollecita Regione Toscana e Trenitalia ad accorciare i tempi, ponendo la consegna come condizione indispensabile per evitare il blocco. Duro, infine, l’intervento del Sindaco di Montevarchi, Silvia Chiassai Martini, unico Comune che non ha aderito alla manifestazione e che ha criticato apertamente la Regione Toscana e l’iniziativa dei colleghi amministratori. "Non è il tempo delle passerelle – ha dichiarato – ma delle soluzioni. I nuovi treni erano previsti già nel 2019, e oggi paghiamo il prezzo di ritardi e mancata trasparenza".

Durante il flash mob a Firenze, amministratori e consiglieri regionali hanno chiesto il rinvio dell’entrata in vigore del provvedimento RFI, almeno fino a quando i nuovi convogli non saranno disponibili. Il rischio, altrimenti, è che i treni regionali non vengano più reintegrati nella Direttissima nemmeno in futuro.