"Ho avuto il virus e adesso dico ’grazie vaccino’"

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di Laura Lucente

"Un anno fa, quando mi portavano alla mia camera di ospedale nella sedia a rotelle perché non mi reggevo in piedi, sbirciavo passando nel corridoio gli interni delle altre camere e vedevo tante persone col casco… oggi grazie a Dio, ma mi viene più da dire grazie al vaccino, quelle stanze non sono più così piene". Alberto Brandi è il Il conosciuto e stimato veterinario castiglionese, anche aretino dell’anno per la Nazione nel 2019 e ha deciso di affidare ad un cliccatissimo post su facebook il suo primo anniversario dalla guarigione dal covid.

Corredata da uno scatto fotografico per ricordare i giorni più duri in sub intensiva con il casco per l’ossigeno che lo aiutava a respirare, Brandi sceglie di tornare a fare un appello accorato verso chi non crede che questa malattia sia reale e difficile e mosso anche dal desiderio di dire grazie, ancora una volta, alla scienza e alla medicina. Fortunatamente oggi è tornato alla sua vita di sempre senza particolari strascichi determinati dalla malattia.

"Non ero un corridore prima e non lo sono ora. Fisicamente forse non mi sento ancora al 100%, ma è difficile dire se sia stato o meno il covid a determinarlo". La sua storia era balzata agli onori delle cronache anche per la sua amicizia di lungo corso con il cantante Lorenzo Cherubini di cui è anche veterinario di fiducia, che durante la degenza lo aveva videochiamato in ospedale per ringraziare tutto il personale sanitario aretino per la grande dedizione nel lavoro soprattutto in un periodo emergenziale quale quello appena trascorso.

Intanto sui vaccini Brandi non ha dubbi: "se dovrò fare la seconda, terza, quarta dose la farò perché, credetemi, non è per nulla romantico stare in un letto immobile con quel coso in testa senza avere la forza nemmeno di voltarsi da un lato per fare la pipì nel pappagallo e doversi fare aiutare anche per quello". Il veterinario castiglionese non si scaglia, però, contro i no vax e ci tiene a ribadire a chiare lettere questa sua linea: "Ognuno è libero di fare ciò che vuole della propria vita e non voglio convincere nessuno a farlo. Io non sento la mia libertà limitata nell’esibire un certificato per andare a cena fuori se quel certificato permette a quel ristorante, a quel bar, a quel cinema di rimanere aperto. Da persona fortunata che ha superato una forma grave di Covid posso solo dire di avere fiducia nei medici e nella sanità che con me si è dimostrata seria ed efficiente (e che non finirò mai di ringraziare), per il resto sarà la storia a dirci chi aveva torto o ragione".