LUCIA BIGOZZI
Cronaca

"Guardo il mondo dalla mia edicola". Corinne, dalle 6 ogni giorno al lavoro

Una no stop infinita con i suoi colleghi. "È un mestiere difficile ma lo difendo con le unghie e i denti". Quando un’altra titolare si ammalò la aiutò a non chiudere: "Vivo corpo a corpo con il mio quartiere" .

"Guardo il mondo dalla mia edicola". Corinne, dalle 6 ogni giorno al lavoro

Vent’anni sulla breccia di un mestiere che resiste ma fa fatica. Ogni mattina alle 6 in punto, Corinne Dalla Noce tira su la serranda dell’edicola e incrocia la giornata con chi esce di casa per andare al lavoro. Giornali, riviste, piccola cartoleria: un mondo che ruota attorno a lei che da vent’anni manda avanti l’attività da sola e nel frattempo ha cresciuto il figlio che oggi ha 24 anni ed è "il mio orgoglio". La vita con Corinne non è stata tenera e lei si è cucita addosso la corazza di chi ama il proprio lavoro e lo difende, con le unghie e i denti. "Ho scelto il commercio perchè mi piace stare in mezzo alla gente, confrontarmi sui problemi di ogni giorno, provare ad aiutare chi attraversa un momento complicato. Ho rilevato l’edicola dopo la morte di mia suocera e ho continuato anche quando la relazione con il mio compagno è finita".

Corinne è andata oltre le parole, dimostrando sul campo la generosità che "attrae" clienti in piazza Giotto, edicola storica della città, mezzo secolo di vita. "Una collega ha avuto un ictus e io ho deciso di aiutarla per evitare che potesse chiudere l’attività. Per cinque mesi ho portato avanti la sua e la mia edicola, lavorando fino all’una di notte con l’aiuto di mio figlio. Alla fine, lei ne è uscita bene ed ha ripreso in mano la sua vita, il suo lavoro". In fondo, per Corinne è stato come restituire ciò che i clienti più affezionati le avevano offerto quando "ho iniziato qui, da sola e con un figlio che aveva 2 anni. È stata dura, ma le persone del quartiere mi hanno aiutato alternandosi nel negozio per consentirmi di accompagnare il bambino a scuola. Si è creato un rapporto di solidarietà che non dimenticherò mai". Poi i tempi cambiano, le persone se ne vanno e sulla piazza il tempo scolpisce trasformazioni. "Rispetto a dieci anni fa, oggi ho dimezzato il fatturato settimanale, al punto che si fa fatica a rispettare le scadenze e gli adempimenti". Corinne è abituata a camminare in salita, "anzi ormai non mi spaventa più niente. Conto su me stessa, l’esperienza di una vita tra i giornali, l’affetto dei clienti e il coraggio di chi non molla".

La giornata per lei comincia all’alba e finisce la sera "verso le 20 quando chiudo e torno a casa. Faccio orario continuato e praticamente sono qui sempre. Ma non mi lamento, anche se la gente non legge quanto vorrei e le vendite non sono più quelle di una volta".

E così, si allarga l’offerta: non solo quotidiani e riviste ma anche piccola cartoleria e "oggettistica che ho deciso di prendere da un’azienda artigiana in conto vendita. È un modo per proporre ai clienti qualcosa di diverso e provare ad allagare il raggio d’azione". Tutto in un quartiere residenziale della città dove vivono molti anziani che nell’edicola di piazza Giotto hanno ancora un punto di riferimento strategico. Eppure "sono i giovani che non leggono e tra social e internet non comprano i giornali. Purtroppo è una tendenza sempre più diffusa. Nel giro di qualche anno, è cambiato il mondo", lamenta.

Una finestra in controtendenza - paradossalmente - l’ha aperta il Covid che chiudendo in casa le persone, sopratutto nel lungo lockdown, "ha costretto ad esempio molti papà a venire all’edicola a comprare giochi da tavolo, figurine per l’album dei bambini, parole crociate e quotidiani. In quella fase le vendite hanno ripreso a salire, ma adesso siamo tornati ai livelli pre Covid". C’è una signora che acquista una rivista e annuisce: "Corinne è veramente un’istituzione nella nostra zona. Sempre sorridente e solare, venire qui è un piacere perchè ci si confronta e si riceve quell’umanità sempre più rara".

Lei si schernisce mentre sistema sullo scaffale i quotidiani. "Faccio solo quello che è nella mia natura. Stringo i denti e vado avanti da sola, ma l’affetto dei clienti è il calore di quella famgilia che non ho mai avuto".