MAURIZIO COSTANZO
Cronaca

Stop ai cantieri sull'Arno a Poppi, ci sono i gruccioni

I lavori ripartiranno dopo il 20 agosto, con l'abbandono dei nidi

Stop ai cantieri sull'Arno a Poppi, ci sono i gruccioni

Stop ai cantieri sull'Arno a Poppi, ci sono i gruccioni

Arezzo, 16 luglio 2025 - Stop temporaneo all'ultima tranche di manutenzioni programmate sull'Arno Arno a Poppi in Casentino (Arezzo). Nessun imprevisto tecnico, si spiega dal Consorzio di bonifica Alto Valdarno: a bloccare l'intervento è stata la scoperta di una colonia di gruccioni (Merops apiaster), coloratissimi uccelli migratori protetti che nel tratto interessato dai lavori, a valle dell'abitato di Ponte a Poppi dove il fiume presenta una vistosa erosione della sponda sinistra, hanno trovato un habitat ideale per nidificare. Durante l'ultimo sopralluogo, effettuato prima dell'avvio dei lavori, i tecnici si sono imbattuti in decine di nidi scavati nella scarpata sabbiosa erosa. E' stato così coinvolto l'ornitologo Davide Ridente che spiega: "Abbiamo individuato circa sessanta nidi, profondi fino a tre metri, in gran parte attivi. Sono stati inoltre osservati almeno 15 individui impegnati nella cura della prole". Per tutelare la nidificazione, il Consorzio ha quindi deciso di rinviare l'inizio dei lavori dopo il 20 agosto, consentendo così a tutti i piccoli di involarsi. "L'intervento, inserito nel piano delle attività 2025, prevede il taglio selettivo della vegetazione arborea, lo sfalcio della componente erbaceo-arbustiva e la riprofilatura della sponda sinistra dell'Arno, proprio in corrispondenza della scarpata dove si è insediata la colonia - spiega l'ingegner Enrico Righeschi, del settore difesa idrogeologica e referente per l'area Casentinese -. Abbiamo subito fermato il cantiere: uno stop temporaneo che non compromette la sicurezza idraulica del territorio, i lavori saranno comunque conclusi entro i primi giorni di settembre, prima quindi delle piogge autunnali e dell'innalzamento" del fiume. "Anche in questo caso — sottolinea la presidente Serena Stefani — il Consorzio ha scelto di coniugare la prevenzione del rischio idraulico con la tutela della biodiversità".