Gritti e Raimondi, trionfo in Europa per i due ex

Dai gol con l’Arezzo all’impresa e alla festa di Dublino con l’Atalanta che ha dominato il Bayer Leverkusen

Gritti e Raimondi, trionfo in Europa per i due ex

Gritti e Raimondi, trionfo in Europa per i due ex

Al triplice fischio c’erano anche loro nella mischia nerazzurra corsa sotto il settore degli atalantini a Dublino per festeggiare la (storica) vittoria dell’Europa League. Loro sono due ex amaranto che rispondono ai nomi di Tullio Gritti e Cristian Raimondi. Due protagonisti all’ombra di San Cornelio seppur in epoche ovviamente diverse. Tullio-gol arrivò ad Arezzo nell’estate del 1980. Presidente Terziani, allenatore Cucchi a cui subentrò Angelillo con il quale vinse prima la Coppa Italia semiprofessionisti e l’anno seguente ottenne la promozione in B. Oltre 60 partite e 25 reti, 16 nelle stagione del salto tra i cadetti per Gritti. Centravanti idolo di chi in quegli anni seguiva l’Arezzo, dei bambini che sognavano di emularlo. Due sole stagioni in amaranto ma un ricordo ancora vivo nella mente dei tifosi. Un addio che come confessò anni dopo gli lasciò l’amaro in bocca, cancellato da una carriera che lo ha visto arrivare fino alla serie A.

Raimondi, numero 77, arrivò ad Arezzo voluto dall’allora direttore Pieroni. Era reduce dall’esperienza con il Palermo in A e scelse di scendere tra i cadetti in Toscana trovando un altro bergamasco come lui: Elio Gustinetti. Raimondi fu uno dei protagonisti di quella squadra che ottenne il miglior piazzamento di sempre in serie B, fermandosi solo davanti alla differenza reti che negò l’accesso ai playoff. Una sola stagione in amaranto, 5 reti, e corse su e giù per la fascia che gli consentirono di tornare - passando per Vicenza e Livorno - poco dopo in serie A, nella sua Atalanta dove aveva mosso i primi passi.

Due ex amaranto,rimasti in viale Gramsci per poche stagioni, ma che i tifosi ricordano con affetto.

Oggi Gritti è il vice di Gasperini. Per l’esattezza è il suo secondo dal 2004 e tra i due c’è un legame profondo e sincero. Qualche anno fa proprio Gasperini disse che Gritti sia addirittura più preparato tatticamente di lui. Complimenti e affetto a parte, la realtà dei fatti parla di un allenatore in seconda che quando sostituisce il primo, non ne fa sentire la mancanza. Gritti ha uno score - ricordano alcuni siti specializzati atalantini - di 26 punti in 13 partite contando solo quelle in cui ha dovuto sostituire il Gasp. Un amuleto niente male che a Dublino ha potuto festeggiare uno storico traguardo insieme a Raimondi, che una volta appese le scarpette al chiodo nel 2017 ha lasciato il calcio (e la fascia di capitano della Dea) per assumere l’incarico di collaboratore di Gasperini. Un successo, quello atalantino, che qualche tifoso amaranto ha guardato con un pizzico di sana invidia, ricordando quei due ragazzi in amaranto, protagonisti in epoche diverse del Cavallino.

Matteo Marzotti