REDAZIONE AREZZO

Grave lutto a Bibbiena: è morto Alfredo Bartolini, nostro corrispondente e protagonista del tennis italiano

Piegato da una grave malattia. E' stato per anni il braccio destro di Galgani nella Fit e alla guida del tennis toscano (nella foto a destra insieme a Potito Starace)

Alfredo Bartolini (a destra) insieme a Potito Starace

Arezzo, 25 settembre 2015 - Si è spento il sorriso contagioso di Alfredo Bartolini. Si è spento dopo che una gravissima malattia, di quelle che troppo spesso non ti danno scampo, lo aveva appannato e poi piegato. Si è spento e i funerali sono stati già celebrati nella cappellina del cimitero, in forma privata, come aveva lasciato esplicitamente scritto.

Ottantuno anni, lascia due figli e il fratello Ezio (a lungo sindaco di Bibbiena). E lascia un vuoto anche nella famiglia de La Nazione: Alfredo era stato nostro corrispondente storico di Bibbiena e lo era ancora, gli ultimi articoli che aveva firmato sulle nostre pagine risalgono a poche settimane fa, quando poi la malattia lo aveva costretto a lasciare quella che per lui rimaneva ancora una grande passione.

Ottantuno anni, a lungo al lavoro nella scuola come segretario (in tanti ricordano la sua stanza nell'Itis Fermi di Bibbiena) ma un caleidoscopio di passioni infinite. Era la voce di Bibbiena, quasi 40 anni di vita locale casentinese sono passati dalla sua penna e dalle nostre cronache.

Ma anche la febbre del tennis: che lo aveva visto salire fino alla vicepresidenza nazionale della Fit, la Federazione Tennis, braccio destro di Paolo Galgani. E naturalmente il protagonista assoluto del tennis toscano, del quale ha guidato il comitato regionale fino al 2009, quando era stato costretto a dire basta. Negli anni segnati anche dalla perdita della moglie, un lutto pesantissimo e dal quale forse non aveva mai recuperato del tutto. Poi la cultura, le occasioni piccole e grandi della vita pubblica bibbienese: e la politica, che lo aveva visto capogruppo in consiglio comunale della vecchia Democrazia Cristiana.

Lavoro, giornale e tennis: per il quale aveva seguito i grandi campioni dalla Davis fino ai tornei di tutto il mondo. Con la stretta di mano forte e il sorriso di sempre, contagioso e quasi magnetico: che solo la morte è riuscita a piegare.