LUCIA BIGOZZI
Cronaca

Gps-spia nelle auto degli imprenditori Sequestro da 10 milioni: blitz sul palladio

I retroscena del decreto fimato dal gip. Nel mirino della procura orafi che operano tra Arezzo e Monte San Savino sospettati per un giro di evasione. Intercettato in autostrada scambio di metalli preziosi per 500mila euro

di Lucia Bigozzi

Gps satellitari nello chassis delle auto sospette hanno guidato gli investigatori all’appuntamento. Una piazzola di sosta in un tratto autostradale emiliano-romagnolo era il luogo prescelto per lo scambio: otto chili di palladio per un valore di mezzo milione di euro, pagato con oro puro (in verghe o lingotti) per aggirare l’Iva e dunque evadere il fisco.

E’ uno dei retroscena dell’indagine aperta dal pm Marco Dioni che ha lavorato fianco a fianco con gli uomini della Guardia di Finanza di Arezzo. Un’attività di indagine lunga e meticolosa culminata in questi giorni con il sequestro preventivo di titoli e beni per un valore pari a 10 milioni di euro riconducibili a una rete di società con imprenditori orafi che gravitano tra Arezzo e Monte San Savino.

Società sospettate di essere "collegate", secondo la tesi degli investigatori, a un’altra società campana. Quest’ultima, avrebbe avuto in pancia un grosso fatturato ma senza attività produttiva a giustificarne l’esistenza. Un sistema creato ad arte in base al quale, secondo la ricostruzione degli specialisti delle Fiamme Gialle, alla stessa società sarebbe stata "accollata" l’Iva. Nel gergo degli investigatori il meccanismo è definito "truffa carosello" e lo schema prevede di caricare su una società "cartiera", cioè esistente solo sulla carta ma di fatto senza attività concrete, l’importo dell’Iva che resta non saldato.

Nel caso specifico, le indagini coordinate dalla procura sono scattate in seguito a controlli mirati su aziende aretine e società che operavano nel resto d’Italia. Tutto inizia un anno fa dagli accertamenti che hanno impegnato la Finanza in un lungo lavoro di ricostruzione dei rapporti tra una società operativa di Milano e quelle tra Arezzo e Monte San Savino.

Nel corso dell’attività investigativa, il pm Dioni chiede al gip le intercettazioni per alcuni imprenditori finiti sotto la lente degli inquirenti ma il gip Fabio Lombardo le respinge. Tuttavia, il magistrato vuole vederci chiaro e andare fino in fondo. E’ così che dispone di piazzare gps nelle vetture di alcuni imprenditori e la "scia" satellitare conduce gli investigatori al luogo dell’appuntamento per lo scambio: otto chili di palladio che sarebbe stato pagato con un quantitativo corrispondente in oro puro. Scatta il blitz della Finanza e il metallo prezioso viene sequestrato.

Le indagini subiscono un’accelerazione fino al sequestro preventivo chiesto dal pm Dioni e firmato dal gip Giulia Soldini, eseguito in questi giorni dalla Finanza. Il sequestro, ancora in corso di esecuzione in queste ore, ha riguardato alcuni conti correnti bancari e immoblili, tra cui quello in cui ha sede la società milanese. L’attività investigativa va avanti per ricomporre tutte le tessere del mosaico.

I reati ipotizzati nel decreto di sequestro preventivo firmato dal gip sono autoriciclaggio e frode fiscale mediante emissione di fatture inesistenti.