"Gli occhi di Bruno" Un viaggio per immagini

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di Silvia Bardi

Gli occhi di Bruno vedono luci, colori, volti, particolari insoliti, scorci, finestre e terrazze, nature morte, girasoli, piazze e monumenti aretini. Gli stessi occhi che per settantacinque anni hanno testimoniato anche la cronaca aretina attraverso le foto pubblicate sul nostro giornale La Nazione di Arezzo di cui è stato "Il" fotografo. Gli occhi di Bruno Tavanti sono quelli di un professionista appassionato, instancabile, passato dalle lastre di famiglia del padre Ruggero alla pellicola fino al digitale riuscendo a far dialogare tutte le forme e tutte le tecniche perché quello che conta sono le emozioni da trasmettere in quegli scatti, le luci e le ombre da cogliere, le minime sfumature che un occhio distratto non vede. Non quello di Bruno che è il protagonista assoluto della mostra che il Fotoclub La Chimera e il suo presidente e amico Glauco Ciacci gli dedicano nella sede sotto le Logge Vasari di Arezzo oggi e domani. Una firma d’autore che suggella anche l’edizione primaverile della grande fiera mercato Fotoantiquaria dedicata alle macchine fotografiche d’epoca ma anche digitali con accessori e rarità da collezionisti che per la prima volta lascia il loggiato vasariano di Piazza Grande per trasferirsi, domenica 8 maggio nelle sale del vicino palazzo di Fraternita.

Una mostra inaugurata per la Fiera Antiquaria della scorsa settimana alla presenza del sindaco Ghinelli, con non poca insistenza da parte di Ciacci per convincerlo ad esporre e con non poca fatica per scegliere le foto nell’immenso archivio Tavanti, e che riapre questo fine settimana. Trenta immagini tra natura paesaggio, architettura, forme e giochi di luce che sanno trasformare le immagini in quadri.

Ci sono le nature morte in bianco e nero, che per tutti i "nostalgici" come Bruno è la "fotografia vera", ci sono i suoi girasoli che come Van Gogh hanno fatto il giro del mondo fino in Giappone, fino al colosso della produzione fotografica, la Nikon, che quella foto l’ha premiata, l’ha pubblicata, ci ha fatto un calendario. Ci sono i volti della Fiera Antiquaria, le vecchie botteghe di provincia, gli squarci di sole, gli angoli del centro storico, "tutti scatti naturali" specifica bene Tavanti che si definisce "il notaio" degli ultimi 75 anni di storia di Arezzo che lo ha visto tutti i giorni testimoniare i fatti di cronaca per il nostro giornale, anche questa di tutti i colori: bianca, nera, rosa. Un viaggio per immagini e un viaggio di ricordi. E Bruno ne ha veramente tanti.