FEDERICO D’ASCOLI
Cronaca

Giostra, la magistratura si astiene sul voto

I togati rispondono alla richiesta di Porta Sant’Andrea dichiarandosi incompetenti sulla proroga dei direttivi decretata da Ghinelli

Il primo magistrato della Giostra Marco Cecchi

di Federico D’Ascoli

Un mese e mezzo di riflessione per dichiararsi incompetenti. Non è un atto di sincera autocritica ma la stringata risposta della magistratura della Giostra alla richiesta di chiarimenti del quartiere di Porta Sant’Andrea. Era la fine di gennaio quando, dopo giorni di polemiche e accuse al sindaco, il quartiere del rettore Maurizio Carboni aveva chiesto ai togati un giudizio sulla legittimità della proroga oltre i tre anni degli attuali consigli direttivi che, in base ai regolamenti giostreschi, richiederebbe una serie di complessi passaggi procedurali come la convocazione delle assemblee straordinarie dei soci e delibere del consiglio comunale. Ma i dieci magistrati guidati da Marco Cecchi hanno alzato le mani di fronte all’eccezionalità dell’emergenza sanitaria: dopo il fluviale ricorso a formule burocratiche che richiamavano i documenti necessari per rispondere al quartiere biancoverde (visto... vista... visto... vista...) hanno laconicamente annunciato, senza motivazioni, la propria "incompetenza" a entrare nel merito del decreto del sindaco Alessandro Ghinelli datato 13 gennaio che prolunga fino al 31 ottobre i direttivi dei quartieri.

Il consiglio di Porta Sant’Andrea discuterà la prossima settimana sul da farsi, anche se l’ennesimo ingresso della provincia in zona rossa raffredda qualsiasi slancio sulla possibilità di votare in presenza come bellicosamente annunciato alla metà di gennaio.

L’unica strada potrebbe essere quella di effettuare il voto soltanto nella modalità da remoto, come ha fatto per esempio l’associazione Signa Arretii dei fanti e valletti comunali nello scorso fine settimana. Il nuovo presidente è Francesco Stocchi, il vice Daniele Baldi, il segretario Marco Liberatori, il tesoriere Raffaele Marcantoni, il provveditore Roberto Cellai e infine ci sono i consiglieri Ivano Sapio e Simone Neri.

"Siamo partiti dalla presentazione delle candidature per proseguire con la campagna elettorale, il tutto effettuato su WhatsApp, in cui tutti i soci potevano ascoltare i vocali degli undici candidati in cui si presentavano ed esponevano le loro proposte. Si è poi sviluppato un ampio dibattito sempre tramite WhatsApp, in cui i soci facevano domande e i candidati davano le risposte. L’elezione vera e propria si è poi svolta su un’apposita piattaforma web, idonea per svolgere elezioni in modo trasparente e anonimo. A chiudere l’iter c’è stata poi un’ultima videoconferenza dove i soci hanno assistito in diretta alla pubblicazione dei risultati elettorali", si legge in una nota di Signa Arretii.