
di Federico D’Ascoli
La Giostra fischia ancora. Nel silenzio di un anno di incertezze e timori arriva la nomina di Enrico Lazzeri nel ruolo di coordinatore di regia al posto del dimissionario Gianni Sarrini. L’ennesimo filo che lega la lizza e i campi da calcio. Lazzeri, infatti, oltre a essere un architetto di Prada è stato un promettente arbitro di serie C, categoria che ha dovuto abbandonare nel 2014 per gli impegni internazionali al servizio del colosso di Patrizio Bertelli. Classe 1983, Enrico Lazzeri fa parte del Gruppo Musici dal 1998 e ha esordito come chiarina in piazza Grande nel 1999. Capogruppo dei Musici nel 2003 e in altre otto edizioni, nel 2013 è stato anche responsabile dell’organizzazione del concerto del Gruppo in piazza Grande. Per oltre dieci anni è stato inoltre consigliere e responsabile delle chiarine fino al mandato appena concluso.
"Sono onorato dell’incarico e mi spiace solo dover interrompere il percorso con il Gruppo Musici che considero una seconda famiglia da quando, 22 anni fa, mi sono affacciato per la prima volta in piazza Grande – dice Enrico Lazzeri – ringrazio il sindaco Ghinelli, la giunta e il consigliere delegato Bertini per la fiducia. Il mio primo obiettivo sarà mettermi subito a lavorare con tutte le rappresentanze della manifestazione: dobbiamo farci trovare pronti quando ci sarà l’occasione per tornare a correre Giostra".
Il nuovo regista arriva in un momento particolare perché non solo la pandemia ha reso incerta la sfida al Buratto ma perché il 7 agosto, giorno di San Donato, sono novant’anni dalla prima edizione. Tre novità anche nel Consiglio della Giostra dove entrano Daniele Baldi per Signa Arretii, Saverio Crestini per Porta Sant’Andrea e Andrea Borgogni per Porta del Foro.
Con Enrico Lazzeri coordinatore dei palinsesti della Giostra e delle cerimonie collaterali si aggiunge un nome al lungo elenco degli arbitri nei ruoli-chiave del Saracino. A partire dal consigliere comunale delegato Paolo Bertini passando per il maestro di campo Ferdinando Lisandrelli, l’araldo Francesco Sebastiano Chiericoni, i magistrati Marco Salvadori e Andrea Sandroni, il giudice Marco Magrini e i coadiutori del maestro di campo Marco Magnani, Carlo Polci e Cristiano Romani.
Evidentemente apprezzati per le loro doti di imparzialità ed equilibrio maturati con fischietto e cartellini gli arbitri hanno rivestito diversi ruoli negli organismi giudicanti. Dalla magistratura è passato anche Carlo Polci, in giuria sono stati Guido Abbate, Gianfranco Bertini, Roberto Bonini, Sauro Cerofolini, Gianni Eblasi, Luciano Giunti e Andrea Tavarnesi. Anche l’ex presidente nazionale dell’Aia Marcello Nicchi, alla fine degli anni Settanta, è stato uno dei famigli del Buratto.
Non può sorprendere che anche ai vertici dei quartieri e in lizza ci siano state diverse ex giacchette nere. A partire da Giancarlo Felici che ha vinto dieci lance d’oro da rettore di Porta del Foro, una delle quali con capitano Marcello Innocenti, fermo a quota sette. Capitano anche Enzo Piccoletti, a cui è stata dedicata la piazzetta vicino alla sede di Sant’Andrea: quattro successi in lizza. All’elenco non mancano neppure gli arbitri-giostratori, a partire dal più forte dell’era contemporanea, Martino Gianni con tredici lance d’oro in biancoverde. Ma c’è anche Paolo Parigi, sette successi con San Lorentino.