Giordini: "Un ritorno con grandi aspettative"

La presidente degli orafi Confindustria: "L’anno è iniziato sulla buona scia del 2021 con un aumento del 15,6% di fatturato. C’è ottimismo"

di Gaia Papi

"Dopo due anni di assenza riavere la nostra fiera dell’oro in città ci rende doppiamente felici: perché Ieg, organizzatore della fiera, ha creduto ancora in noi e per la nostra voglia di ripresa". Così la presidente di Federorafi Confindustria Toscana sud, Giordana Giordini, oltre che imprenditrice della Giordini Gioielli, una delle eccellenze aretine, tra gli oltre 300 brand espositori, presenti ad OroArezzo 2022.

Giunta alla sua 41esima edizione, la Fiera torna ad accogliere le eccellenze produttive di tutti i distretti orafi italiani ed internazionali specializzate nella lavorazione di metalli ed elementi preziosi che esprimono il meglio della qualità della manifattura orafa.

Pandemia, crisi, poi la guerra, come sta il mondo dell’oro?

“Nonostante tutto il lavoro tiene, e questo mi fa ben sperare per il futuro. Il 2021 è stato un buon anno, che si è chiuso con un inaspettato incremento del 15,6% di fatturato. E il 2022 è iniziato sulla buona scia, nonostante l’aumento del prezzo dell’oro, la pandemia, il conflitto in Ucraina e le preoccupazioni che ne conseguono. Noi teniamo sempre gli occhi aperti, ma c’è aria di ottimismo”.

Come è il ritorno in Fiera dopo due anni?

“Sicuramente all’insegna delle grandi aspettative e dell’entusiasmo. Con la speranza che Ieg abbia investito sui buyer, il messaggio che arriva sembra abbastanza positivo. Noi a Vicenza, ma anche a Dubai, abbiamo stretto collaborazioni e rapporti. Il contatto faccia a faccia per gli affari è fondamentale. Ci auguriamo che anche ad Arezzo possano rappresentare il fulcro delle presenze”.

Che clima si respirava a Vicenza?

“I buyer erano molto carichi, ed è giusto. Abbiamo passato un momento estremamente difficile, il ritorno in presenza dà grande slancio. Ora c’è voglia di visitare le aziende dal vivo, di toccare con mano i gioielli e di raccontarsi vis a vis”.

Il tema della fiera è la pace.Anche il bracciale, oggetto della premiere, richiama il messaggio di pace e di unione universale...

“Sì, anche OroArezzo darà il suo contributo in questo senso, un messaggio universale di speranza per la fine del conflitto”.

A proposito di conflitto, che peso ha sul mercato dell’oro?

“Non incide molto in modo diretto, al comparto aretino tocca il 5%. Ma quello che pesa, oltre alla naturale preoccupazione, è il fatto che viviamo in un mondo globale. In questo senso tutto è collegato a caduta. Così, ad esempio, l’aumento del prezzo del silicio ha le sue ripercussioni, in quanto elemento per la realizzazione di alcuni componenti meccanici.

Il settore si sta dimostrando solido, nonostante tutto, ma è pur sempre presente qualche difficoltà. Ecco che Confindustria è arrivata in soccorso

“Sì, Confindustria Toscana sud ha definito un accordo grazie al quale le aziende del settore potranno contare su uno specifico strumento finanziario per lo sviluppo dell’attività produttiva e commerciale che consentirà di supportare il prestito d’uso d’oro con la garanzia del Fondo europeo per gli investimenti. Il tutto col supporto operativo della Banca Cambiano 1884 spa e della Fondazione Valdichiana Promozione.

Una importante boccata d’ossigeno per le nostre aziende che stanno dimostrando solidità ed hanno ormai strutture finanziarie, economiche e tecnologiche di alto livello, pronte ad affrontare le sfide del mercato globale. Per questo hanno continua necessità di metallo, sia in proprietà che in prestito”.