Gioielli, una vetrina virtuale che parte dal palazzo della moda

Nell’atelier di Sugar si gira il video che andrà in cloud il 23 marzo per i buyers, organizza Ieg, Beppe Angiolini padrone di casa. Atmosfera fra set del cinema e sfilata di moda

Sfilata a Palazzo Lambardi

Sfilata a Palazzo Lambardi

Arezzo, 22 febbraio 2021 - Il diavolo veste Prada o l’oro veste Sugar? Vai a capirlo. Fatto sta che a Palazzo Lambardi, l’atelier di Beppe Angiolini, planano le modelle del pret-a-porter. E stavolta non per indossare gli abiti dei Signori della Moda ma le collane, i bracciali, gli anelli dei Signori dei Gioielli. Telecamere e macchine fotografiche lavorano a pieno ritmo per l’intera domenica e proseguiranno anche oggi.

Le riprese verranno poi montate per il video «We are jewellery», il progetto virtuale di Ieg (il gigante fieristico padrone anche delle fiere aretine) che quest’anno va a sostituire Oro Arezzo e Gold in Italy, i due eventi saltati nel 2020. Il gioco di parole è evidente: «we are» si legge «ui ar», dove Ar sta per la sigla del distretto orafo più importante d’Europa, quello appunto nel quale oltre mille aziende si distinguono per il numero progressivo con Ar, dalla UnoAerre in avanti.

Ma tutto questo è ancora il futuribile: il video infatti sarà caricato sulla finestra Cloud di Ieg il 23 marzo e diventerà il biglietto da visita dell’oro aretino tra i buyers internazionali, quelli che qui non possono venire causa Covid. La vera novità, tuttavia, in attesa del risultato finale che vedremo on line è il clima che si respira a Palazzo Lambardi, a metà fra un set cinematografico e il backstage delle grandi sfilate di moda, da Milano a Parigi, da Londra a New York, col padrone di casa, Beppe Angiolini, che si muove discreto fra una scena e l’altra.

In palcoscenico dodici top model prese in prestito direttamente dal pret-a-porter milanese, dodici splendide figliole che si spostano da un angolo all’altro del palazzo, lungo due piani che sono ricchi di abbigliamento di lusso e anche di pezzi d’arte, dal mosaico romano del piano terra al piccolo affresco di Spinello e ai camini cinquecenteschi del piano nobile. L’idea è di ricostruire un’intera giornata, dal risveglio a sera, tutto sul filo conduttore dei gioielli.

Scene di vita quotidiana (35 in totale) che hanno per protagoniste le top model che mettono in evidenza non gli abiti, che stavolta sono accessori, ma gli accessori appunto, i preziosi. All’ora di pranzo, ad esempio, si gira sul set del piano terra, con una modella bionda di nome Linda: è in camicia azzurra e pantaloni rossi, ma le telecamere zoomano rapidamente sulla collana e sul bracciale.

Di ogni gioiello, a video montato, i buyers potranno vedere caratteristiche e anche prezzo. Non è come essere al Palaffari di presenza, ma l’atmosfera di Palazzo Lambardi è decisamente più glamour, con i registi e i tecnici che dettano ordini: «Azione», «Rifacciamola», «Guarda quei giornali come se li stessi leggendo», «Attenta al contesto».

Alla fine la scena è soddisfacente, avanti con la prossima e le altre modelle in attesa. Sotto il vestito niente, ma sopra il vestito tutto. Specialmente oro