
"Lavori ai giardini in ritardo e le nuove piante sono già secche". All’attacco il gruppo di minoranza di Castiglion Fiorentino, Città al Centro, che in una nota pone i riflettori sul cantiere dei giardini pubblici di Piazza Matteotti che avevano preso il via l’inverno scorso ma ancora non ha portato alcun taglio del nastro. L’inaugurazione dei nuovi giardini era prevista, nei piani iniziali dell’amministrazione, alla vigilia di giugno ma poi l’amministrazione comunale aveva sottolineato come ci sarebbe stato un ritardo fino a 8 settimane per i ritardi nell’arrivo delle materie prime. Ma ancora, per sintetizzare il pensiero di Città al Centro, non si vede la luce in fondo al tunnel. "I lavori dovevano concludersi in 119 giorni dopo la consegna del cantiere all’impresa, come recita il cartello esposto e visibile a tutti" - spiegano i consiglieri di Città al Centro - "ma è evidente che dal 12 giugno sono trascorsi altri 97 giorni, più di tre mesi: è un ritardo cospicuo e le condizioni attuali del cantiere non promettono nulla di buono. Tutto questo è costato ai cittadini castiglionesi 230mila euro anche se l’intervento totale dei giardini arriva a 530 mila euro più Iva". Oltretutto, le nuove piante che hanno trovato spazio nel nuovo giardino "sembrano già essere tutte morte" - prosegue Città al Centro "del resto difficile sarebbe stato per loro sopravvivere dopo essere state piantate con 40 gradi a luglio, senza mai esser state piantate: ma del resto era importante piantarle visto che qualcuno voleva farci credere che i lavori erano agli sgoccioli". "Sono piante che nel nostro paese raggiungono 20 metri di altezza e diametri superiori ai 90 centimetri: esattamente la tipologia di pianta meno opportuna da posizione vicino ai centenari lecci e con essi non compatibile per le sue caratteristiche dimensioni".
Così Città al Centro che poi chiosa, "non è la prima volta che gli alberi piantati muoiono subito, come i cipressi di Viale Bartolomeo della Gatta pianeti e sostituiti perché morti, una prima volta tutti e la seconda per buona metà". "Sappiamo che Castiglioni ha da tanti anni una tradizione florovivaistica - prosegue il comunicato - ma sicuramente i giardini attuali non la rappresentano e probabilmente nessun esperto locale è stato svuotato da questa amministrazione da tuttologi". E poi la frecciata finale, "nonostante l’ombra della Lega. il pollice verde non pare proprio di Agnelli e soci".