Gang formata sui banchi di scuola, compagno spinto quasi al suicidio

Il ragazzino bullizzato prima costretto a cambiare istituto e a smettere di frequentare il centro. Nell’ordinanza di custodia i retroscena di rapine, botte e minacce del gruppo capeggiato da Walid

Una delle immagini di Rakia Walid, postate sui social e diffuse dalla questura

Una delle immagini di Rakia Walid, postate sui social e diffuse dalla questura

Arezzo, 31 marzo 2022 - Per dimostrare il controllo della città avevano affisso ai muri manifesti con scritto "walid montana zone": un monito e un annuncio. In fondo che Sant’Agostino fosse la loro "fottuta piazza", come scrivono, emerge anche dai video trap postati sui social. La gang ‘armata’ sulla sfondo di Sant’Agostino di cui Rakia Walid, 20 anni appena ma già le movenze del ’bossetto’ di provincia – arrestato in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere chiesta dalla procura – e il suo gruppo di 10-20 ragazzini, si sentivano i padroni incontrastati.

Componenti – secondo l’accusa – di quella ’famiglia Montana’, sull’onda del film di Martin Scorsese con Al Pacino gangster, che gli dava la spinta alla sopraffazione nei confronti dei minorenni di Arezzo, picchiati, rapinati e minacciati: almeno sei episodi da maggio 2021 a febbraio 2022 ma indagini sono in corso anche su ulteriori fattacci. Non solo: la gang è stata capace di accerchiare le pattuglie della polizia intervenute alla scala mobile del parcheggio Pietri nel settembre scorso quando la banda aggredì un ragazzino con un cazzotto e lo minacciò con coltelli e tirapugni e, a mo' di avvertimento, gli passò la lama sulla felpa: il linguaggio non scritto e scimmiottato delle gang americane.

Quando gli agenti, allertati dai passanti, tentarono di controllare Walid, il capo indiscusso, vennero "accerchiati da venti ragazzi che cercavano di proteggerlo", e di levare la borsa che aveva tracolla con all’interno, hashish e un collo di bottiglia rotto e acuminato, alcuni cercarono anche di sottrarre l’arma in dotazione ai poliziotti.

E’ il quadro di una città sferzata dalla violenza dei giovanissimi che emerge dall’ordinanza di custodia emessa dal gip Giulia Soldini che ha accolto la richiesta della procura di Arezzo - diretta da Roberto Rossi - nonostante il contesto di emarginazione di Walid: immigrato di seconda generazione, solo, senza mezzi di sostentamento e ospitato nel garage di un amico. Ma nella scelta della misura più dura hanno pesato i precedenti, anche di gioventù. Nel 2018, ricorda il giudice, il nucleo della gang si stava formando sui banchi di scuola: Walid ne era già il leader. Un compagno bullizzato fu costretto a cambiare scuola e a smettere di frequentare il centro cittadino ma tale fu la sopraffazione che arrivò al tentativo di suicidio.

"Ciò evidenzia come Rakia non abbia il minimo interesse per l’impatto delle proprie azioni sulla collettività e sul prossimo, come egli non abbia mai dimostrato, un minimo di ripensamento per le proprie azioni". Lo avrebbe dimostrato in tutti gli episodi che la procura gli contesta, in concoso con i minorenni. Al ragazzino vittima di un’estorsione - 20 euro in cambio della restituzione del cellulare - fu intimato di non tornare mai più davanti al kebab. "Fai attenzione perché io ho un coltello e se voglio ti sgozzo".

Ma sono le testimoni della rapina di via Guido Monaco, dove un minorenne veniva preso per il collo per rapinargli lo zaino, a raccontare agli investigatori il clima di terrore in città. "Fanno parte di una sedicente famiglia Montana, molto presente sui social in quanto fanno canzoni e video musicali ambientati in piazza Sant’Agostino… sono persone di cui gli aretini hanno paura. Io quando li incontro per le vie del centro preferisco cambiare strada e non nascondo che molti miei coetanei e ragazzi più grandi di me hanno paura di ripercussioni fisiche, di furti e di pestaggi".

La polizia indaga anche per capire da dove provengano i soldi che la gang mostra nei video: pacchi di banconote: il dubbio – già emerso dal controllo dei telefoni di alcuni tra loro – che la banda possa essere attiva anche in un giro di spacio come emerge dall’analisi dei cellulari sequestrati.