
SANSEPOLCRO Una presa di posizione alquanto decisa, quella di Fondazione Progetto Valtiberina a proposito del tracciato altotiberino della E78. Mentre infatti...
SANSEPOLCROUna presa di posizione alquanto decisa, quella di Fondazione Progetto Valtiberina a proposito del tracciato altotiberino della E78. Mentre infatti da una parte si è sbloccata la situazione per ciò che riguarda il raddoppio del traforo della Guinza, dall’altra il Comune di San Giustino ha deciso di ricorrere al Tar contro l’attuale progetto che prevede l’attraversamento immediatamente a nord della frazione di Selci Lama. A sostenere l’amministrazione sangiustinese vi sono privati, imprese, associazioni e comitati civici; a questi si è unita anche la Fondazione presieduta da David Gori (nella foto), in linea con il proprio impegno per la tutela delle comunità locali. Si tratta di una scelta ponderata e condivisa dal direttivo della Fondazione, nella convinzione che ogni opportunità di sviluppo debba poggiare su una visione ampia e consapevole del territorio. "La tensione che oggi si manifesta attorno al tracciato della E78 – prosegue la Fondazione – è in larga parte figlia della mancanza di un autentico processo di ascolto e di condivisione. La nostra adesione al ricorso rappresenta un atto di responsabilità verso una governance più inclusiva, che tenga conto della diversità dei territori e della necessità di co-progettare il cambiamento. Progetto Valtiberina non è un partito politico, né un soggetto tecnico, ma è parte viva della società civile dell’Alta Valle del Tevere. Dal nostro punto di osservazione, sentiamo quindi l’urgenza di richiamare le istituzioni – locali, regionali e nazionali – al compito più difficile e più urgente: costruire visioni condivise, capaci di tenere insieme le esigenze infrastrutturali e quelle ecologiche, le opportunità di crescita e i diritti delle comunità".