MARCO CORSI
Cronaca

Furto a casa Rossi. Lo sdegno del Sindaco di Bucine: "atto spregevole e vigliacco"

Benini stamani ha avuto un colloquio con la moglie Federica. "questo bruttissimo episodio non scalfirà l’amore che Paolo aveva per Bucine e la Valdambra”.

Il sindaco di Bucine Nicola Benini

Arezzo, 13 dicembre 2020 - Il sindaco di Bucine Nicola Benini ha commentato il gravissimo episodio che si è verificato nella casa di Paolo Rossi a Poggio Cennina. Un furto messo a segno in un periodo nel quale la famiglia era fuori Toscana per l’ultimo saluto al Pablito nazionale. “Ieri sera verso le 22.30 sono stato contattato da alcuni organi di stampa per una notizia che non avrei mai voluto sentire – ha detto -: nella giornata del funerale di Paolo Rossi, la sua abitazione ha subito una intrusione e sono stati rubati alcuni oggetti personali. Da ieri sera e ancora stamani i Carabinieri stanno eseguendo tutti gli accertamenti del caso, nella speranza che assicurino subito alla giustizia gli autori di un gesto così spregevole e vigliacco. Ho personalmente manifestato a Federica, a nome mio e di tutta la popolazione di Bucine, l’immenso dispiacere per questo atto criminale che la colpisce in un momento per lei particolarmente difficile. E le ho assicurato che la comunità che amministro con orgoglio, così come ha accolto con calore ed affetto Paolo Rossi e tutta la famiglia da circa 20 anni, sarà ancora più vicina a lei e alle figlie in futuro”.

“Dispiace che stamani, come spesso accade con i media nazionali, l’attenzione dedicata al fatto criminoso abbia in parte oscurato la grandezza del tributo dedicato da tutti a Paolo Rossi – ha aggiunto Benini -. E dispiace che la comunità di Bucine sia stata legata più ad un atto criminoso, al quale fortunatamente siamo poco avvezzi, che non al fatto di esseri stata scelta come luogo dove trascorrere la propria vita da una persona speciale come Paolo Rossi. Per questo mi fa particolarmente piacere riportare le parole che mi ha scritto stamani Federica: “Non voglio consentire a questi vigliacchi di rovinare questo fiume di affetto e amore che si è formato intorno a Paolo. Bucine è stata e sarà la nostra casa, qui abbiamo trovato la nostra serenità e felicità. Fino all’ultimo.” Faremo di tutto – ha proseguito il sindaco – affinché Federica e le bambine riacquistino il prima possibile la giusta serenità. Siamo sicuri che questo bruttissimo episodio non scalfirà l’amore che Paolo aveva per Bucine e la Valdambra, e che lui continuerà ad accompagnarci con la sua umanità ed il suo sorriso”.

Il primo cittadino di Bucine ha poi ricordato che, nei giorni scorsi, nella pagina Facebook del Comune di Bucine, è stato pubblicato un video nel quale Paolo Rossi spiegava come era arrivato a Bucine e dichiarava tutto il suo amore per questo territorio. “In questi giorni Bucine e la Valdambra hanno manifestato tutta la loro gratitudine a Paolo per averli scelti e avergli dato modo di conoscere lo spessore umano della sua persona – ha detto ancora Benini -. E ieri a Vicenza, in occasione della bellissima e toccante cerimonia alla quale ho partecipato in veste ufficiale, ho avuto occasione di verificare come durante tutta la sua vita e con tutte le persone con cui è venuto a contatto, a partire dai campioni mondiali del 1982, Paolo ha sempre colpito per la sua semplicità e genuinità. Come Amministratori, abbiamo deciso di intitolargli lo stadio di Bucine ma di non decretare il lutto cittadino perché abbiamo negli occhi l’immagine di una persona solare, sempre sorridente, disponibile con tutti, che quando andava in giro per botteghe aveva sempre una parola o un gesto per chiunque. Ed è questa l’immagine di Paolo che deve restarci impressa per sempre nella mente. La notizia di ieri sera – ha concluso il sindaco – ha macchiato una giornata che, pur nel lutto per una perdita ingiusta e difficile da accettare, aveva fino ad allora trasmesso solo sensazioni positive: una città, anzi una nazione intera, che si stringe intorno alla famiglia di una persona che aveva uno spessore umano così grande che addirittura superava quello sportivo di un campione del mondo”.