Furbetti del reddito di cittadinanza Nuovo blitz: scattano 26 denunce Accuse su oltre 130mila euro

Maxi operazione dei carabinieri di Cavriglia insieme all’Inps sul fronte della tutela del lavoro. Una donna percepiva il sostegno economico e allo stesso tempo era impiegata in una ditta di pulizie.

Furbetti del reddito di cittadinanza  Nuovo blitz: scattano 26 denunce  Accuse su oltre 130mila euro

Furbetti del reddito di cittadinanza Nuovo blitz: scattano 26 denunce Accuse su oltre 130mila euro

di Massimo Bagiardi

Ben 26 persone denunciate dai carabinieri di Cavriglia per indebita percezione del reddito di cittadinanza. È questo il risultato della maxi indagine che le forze dell’ordine hanno condotto in questi mesi, mirata alla prevenzione e alla repressione dei reati contro il patrimonio. Oltre 130 mila euro trafugati dalle casse dello Stato, questa l’ammontare della cifra alla quale si è arrivati grazie ad un’approfondita tenacia dell’azione investigativa da parte dei militari. Il tutto è partito dalla segnalazione di due soggetti a inizio dicembre individuati come indebiti percettori del reddito: una donna aveva svolto attività di impiegata addetta alle pulizie di edifici omettendo le dovute comunicazioni all’Inps entro i 30 giorni successivi, un uomo aveva falsamente attestato ininterrotta permanenza e residenza sul territorio nazionale nei due anni antecedenti alla presentazione della domanda. A quel punto, proprio per affrontare il fenomeno nel suo complesso, un pool formato dagli investigatori della stazione di Cavriglia e dei colleghi impegnati sul fronte della tutela del lavoro del nucleo di Arezzo, hanno svolto accertamenti su larga scala e nell’arco di poco più di tre mesi, collaborando con il personale specializzato dell’Inps, sono emerse diverse incongruenze dopo aver passato ai raggi X le posizioni di decine e decine di percettori. Tre, nello specifico, le irregolarità più diffuse: aver dichiarato falsamente il requisito della residenza in Italia per almeno 10 anni, di cui gli ultimi due senza interruzioni, aver presentato domanda dichiarando falsamente di convivere anagraficamente con figli minori di fatto residenti altrove o aver presentato richiesta per accedere al beneficio dichiarando di non possedere beni durevoli. Grazie al gran lavoro dell’autorità giudiziaria, le indagini hanno consentito di identificare e deferire ulteriormente per truffa aggravata ai danni dello stato finalizzata all’indebita percezione del reddito di cittadinanza altri 24 soggetti, tutti residenti o dimoranti nel Valdarno aretino. Già nel 2020, al termine di un’operazione portata avanti dalla Finanza, furono denunciati tre soggetti titolari del sussidio ma lavoratori in nero all’interno di tre aziende del Valdarno. non finirono nelle loro tasche. Ora questa maxi operazione che ha portato grandi risultati a fronte di un fenomeno purtroppo sempre diffuso.