Fragili: la metà diserta la terza dose. Hub in chiusura a metà ottobre?

La nuova linea parte con il freno: molti dei convocati dalla Asl non si presentano A ruota partiranno i richiami di Rsa e sanitari: verso l'anticipo della manovra da parte del Governo

La vaccinazione

La vaccinazione

Arezzo, 28 settembre 2021 - Sono fragili ma non troppo: almeno davanti alla chiamata della Asl. Da un paio di settimane è scattata l’operazione terze dosi. Non ancora il "booster", il richiamo dopo almeno sei mesi dalle prime due, ma un rafforzamento della protezione a 28 giorni dalla seconda. E più della metà dei convocati fa marameo. Per ora l’adesione è sotto il 50%: e questo spiega perché nei giorni scorsi il direttore della Asl Antonio D’Urso avesse lanciato un appello proprio a loro. Fragili, anzi superfragili: in testa i trapiantati ma anche i malati oncologici, tutti quelli il cui percorso di cura non sia finito da più di sei mesi. Un bacino stimato tra le seimila e le settemila persone. E’ il primo segnale legato al tema che terrà banco fino all’anno prossimo. Uno scenario che in parte sarà tratteggiato dall’istituto superiore della sanità. Ma le cui coordinate cominciano a delinearsi. La campagna per la vera e propria terza dose doveva cominciare a novembre, ma le ultime notizie che arrivano da Roma parlano di un anticipo dell'operazione, fin dai prossimi giorni. Di certo tutto partirà dalle Rsa. Terreno minato nella prima ondata, poi messe in sicurezza: ma ormai molti dei loro ospiti sono già a otto mesi dal richiamo. Ed è una categoria con la quale nessuno vuole rischiare. A ruota i sanitari, in testa il personale degli ospedali, partendo dai reparti "trincea" per il Covid: rianimazione, malattie infettive e pneumologia. Anche qui i tempi dalla prima vaccinazione cominciano ad essere lunghi quanto quelli delle Rsa. Poi gli over 80 che vivono nelle loro case. Una prospettiva destinata a prendere corpo nelle prossime settimane: c’è anche da decidere come far incrociare la vaccinazione antinfluenzale e quella supplementare del Covid. Di certo si annuncia un autunno caldo per i medici di famiglia, protagonisti assoluti della prima e spalla decisiva per la seconda. Da loro , ma soprattutto dagli specialisti, la Asl si aspetta un’accelerazione anche per i fragili. "Molti hanno un rapporto preferenziale con il proprio medico: e conto sia lui a convincerli" commenta la direttrice della campagna Anna Beltrano. Certo il volto della vaccinazione cambierà. I camper, lo strumento leggero in campo per raggiungere tutti, ne sono il simbolo. Uno dei due hub vaccinali presto chiuderà. avevamo preannunciato: è quello del Palaffari, la data più probabile è la metà di ottobre. Ma in ogni caso sarà sempre Arezzo Fiere ad ospitare la centrale del tracciamento, tornata ai grandi numeri dopo la riapertura delle scuole. Lunga vita all’altro hub. quello al Teatro Tenda: che rimarrà aperto, diventando il centro propulsore della prossima stagione. Sperando , incrociando le dita, che i numeri restino questi o ancora più piccoli. Ieri abbiamo toccato il picco minimo della quarta ondata e quindi da mesi: tre in tutto, uno nel capoluogo. E’ vero che era lunedì, la giornata dai rari tamponi: ma stavolta sono stati 368, non pochissimi. Corrispondono ad una media di nuovi positivi dello 0,8%: quello zero suona che è una meraviglia. E sarebbe bello diventasse la cifra della pandemia che verrà.