Fontana e targa per Naldi. Castiglioni e l’omaggio ai cittadini illustri più amati

Il medico aveva guidato il reparto di pneumologia del San Donato

Fontana e targa per Naldi. Castiglioni e l’omaggio ai cittadini illustri più amati

Fontana e targa per Naldi. Castiglioni e l’omaggio ai cittadini illustri più amati

Una targa in onore del dottor Mario Naldi: medico castiglionese, direttore della Pneumologia del San Donato di Arezzo e membro degli amici del gruppo "7+1" di cui faceva parte anche Alberto Castagna il giornalista e conduttore nato nella città della Torre del Cassero a cui è stata recentemente intitolata una panchina dei nuovi giardini pubblici. Insomma, Castiglioni ricorda i castiglionesi e soprattutto celebra l’amicizia, quella vera e immortale che resiste negli anni e va avanti nonostante tutto. Un’altra targa, dopo quella sulle panchine di piazza Matteotti, lo ribadisce: stavolta il luogo è Piazza Sant’Agostino proprio dove abitava il dottor Naldi e proprio dove era iniziata l’amicizia tra il gruppo di amici che a 13 anni avevano già formato una cricca giocando a pallone, cricca che non si è dissolta negli anni, ben scandita dalle cene mensili che gli amici organizzano con una certa ritualità. Ed è per questo che tra i tanti, ieri c’erano anche quegli amici di una vita, quelli delle scorribande giovanili e dei momenti spensierati dell’età adulta, Leo Gallorini, Giorgio Funghini, Franco Busatti, Nino Benci e Mario Domenichelli, (che insieme a Vittorio Baroncini, Mario Naldi e appunto Castagna che era il "+1" formavano il gruppetto). "Da piccoli avevamo dato a questa piazza tre simboli: l’acqua che ci rinfresca quando giocavamo, il pallone che era il nostro ‘amico’ numero uno e l’ospedale perché dopo le immancabili cadute gli infermieri ci medicavano prontamente per poi ritornare a giocare. In questo mese abbiamo rivissuto tanti ricordi e provato intense emozioni. Mario è stato sempre innamorato del suo paese, come del resto lo era suo padre, Rossano, due persone dall’altro senso civico. E proprio da un’idea di Mario abbiamo pensato di ristrutturare la fontana. Ed oggi siamo qui".

Un momento intenso specie quando la moglie di Naldi, Gioia Locatelli ha letto il pensiero postumo del marito "un uomo innamorato della vita", come lo ha definito che aveva scritto riferendosi alla fontana. "Penso che ogni cosa, piccola o grande che sia, necessiti di rispetto, di cura, di protezione per sopravvivere al tempo e alla decadenza - aveva scritto proprio Naldi riguardo quella fontana - Ecco qui un esempio, piccolo ma grande, è un esempio di arte e sapete quanto l’arte faccia parte di me, un esempio di come l’arte possa sopravvivere al tempo, se curata e protetta".

Luca Amodio