
La Fiera di Arezzo
Arezzo, 8 aprile 2024 - La Fiera va a ruba. Ne sa qualcosa un turista, di quelli che arrivano in città con l’entusiasmo e il portafogli aperto, pronti a comprare i gioielli d’antiquariato. Lui si è aggiudicato una splendida porcellana inglese, firma d’autore prestigiosa, di quelle che catturano l’occhio dai banchi. Ma la soddisfazione dell’acquisto è durata poco perché quel gioiello gliel’hanno rubata in treno. "Mi ha appena chiamato - racconta l’espositrice dispiaciuta - ed era sconvolto". Anche perchè sono pezzi che viaggiano in versione unica e per questo ormai sono introvabili. La Fiera dietro le quinte. Davanti sfoggia una buona edizione, anche se non sarà ricordata tra quelle dei record. Lo ha sfiorato, certamente, come numero di visitatori ma i turisti sono arrivati, forse anticipando il successo dei prossimi appuntamenti, quelli di maggio e soprattutto l’edizione di giugno, tradizionalmente la più ricca.
Gli alberghi, come avevamo anticipato alla vigilia, hanno segnato percentuali di saturazione vicine all’anno scorso, quando l’evento coincise con la Pasqua. Anche se a fare la differenza sono quelli che arrivano dalla mattina alla sera, una buona fetta di chi sceglie l’Antiquaria che comunque ieri sono aumentati rispetto a sabato: è un classico delle Fiere di questa stagione, la concentrazione degli "sbarchi" in uno dei due giorni, spesso proprio la domenica. Fiera che in ogni caso incassa la conferma di tutte le sue ricchezze, unico evento aretino a drenare da 55 anni ogni mese in centro migliaia di visitatori e a dare una bella spinta al commercio in sede fissa e soprattutto ai locali: l’edizione di aprile ha visto il varo dei pasti all’aperto, spesso tradotto nella caccia ai panini dai mille sapori, poi consumati nei punti più belli del centro.
In piazza Grande è tornata a pieno regime l’accoglienza dell’infopoint sotto le Logge, limitata sabato da una situazione del tutto straordinaria: un elemento che negli ultimi anni era stato una delle chiavi della crescita della Fiera e che non può non accompagnarne l’evoluzione che diventa corposa anche negli spazi. La collaterale Selezione Vintage ha conquistato una sede prestigiosa, la chiesa sconsacrata di Sant’Ignazio. "È bellissima ma pochi lo sanno" lamentano alcuni dei protagonisti. Non hanno tutti i torti, si tratterà di rafforzare la comunicazione, anche se siamo cinquanta metri sopra piazza San Francesco. Certo è che se decollasse quello spazio, davvero di pregio per la qualità del miglior vintage che lì dentro c’è e per tutti i gusti, si libererebbero angoli pregiati. Ad esempio, il chiostro di fianco alla biblioteca e il giardino pensile della Provincia. Un’occasione per riportare gli artigiani da Sant’Agostino a una collocazione più degna? O magari anche per affiancare al percorso classico potenziali sedi, magari per antiquari in sede fissa da invitare via via alla manifestazione, a cominciare dagli ex espositori e che, giustamente, l’assessore Simone Chierici voleva recuperare alla causa?
Vedremo. Intanto gli antiquari calati in massa sono ripartiti con incassi un po’ più ridotti del solito. La Pasqua appena alle spalle ha rallentato sia gli arrivi (nei parcheggi del centr o margini di posti sono rimasti a lungo durante la due giorni) sial a predisposizione agli acquisti, che sale e scende secondo le fortune delle famiglie. Ma l’estate è alle porte, il turismo di massa pure, il compleanno di giugno si vede. E la favola continua.