Antiquaria, la carica dei trentamila: turisti all’assalto tra i banchi e nei ristoranti

Edizione da grandi numeri al centro Affari, alberghi al completo. Folla ovunque, volano le vendite e tornano gli stranieri

Arezzo, Fiera Antiquaria di maggio (Ph. Cristini)

Arezzo, Fiera Antiquaria di maggio (Ph. Cristini)

Arezzo, 6 maggio 2024 – “È uno spettacolo vedere questa piazza strapiena di gente", sorride Grazia. Da quasi quarant’anni apre il suo banco sul mattonato dove si corre Giostra. Che ieri ha risuonato negli squilli delle chiarine e nei colori del Gruppo Musici: il benvenuto della città ai protagonisti dell’Autogiro d’Italia nella tappa aretina del tour che riporterà la carovana qui nel prossimo fine settimana per un evento in via Roma e via Crispi, chiuse al traffico per alcune ore. Auto d’epoca ma anche super car sfileranno sul red carpet del centro e lo spettacolo è assicurato.

È l’Antiquaria dei record, che in due giorni stacca il "ticket" dei trentamila visitatori. Alberghi pieni già da venerdì ma con il sold out al sabato. Ristoranti stretti nella morsa di una no stop, stessa sorte per le botteghe di prodotti tipici, prese d’assalto dai turisti per un pasto veloce ma di gusto, alla scoperta delle specialità di casa. File davanti ai bar e alle gelaterie. Folla ovunque. Con il rinforzo della domenica, un’altra giornata da tutto esaurito per le vie del centro.

È l’Antiquaria degli affari: difficile fare i conti in tasca agli espositori ma dai gran sorrisi e dalla frase di rito "è andata molto bene", è facile comprendere che le vendite hanno superato le aspettative. Vale pure per gli appassionati che hanno puntato l’oggetto dei desideri. E le scene di persone coi carrelli per trasportare specchiere, poltrone, tavoli e lampade, sono una costante nel fine settimana dell’Antiquaria di maggio.

Come la signora che arranca abbracciando un tavolinetto con la superficie di velluto rosso: arriva da Napoli e ad Arezzo ha centrato l’obiettivo: il supporto ideale per le sfide a Burraco con le amiche, puntualizza mentre scala col fiato corto la salita che da piazza Grande conduce al Prato. È l’Antiquaria dei turisti, in particolare stranieri: Belgio, Francia, Gran Bretagna e Germania, con gruppi perfino dagli States in coda lungo il Loggiato Vasariano seguendo la bandierina della guida che indica il percorso. A Sant’Ignazio, quartier generale del Vintage di qualità, è un continuo via vai di appassionati, al punto che è difficile muoversi tra i banchi dove brillano gli oggetti che hanno scandito la vita di intere generazioni.

È l’Antiquaria di primavera che anticipa e lancia quella del compleanno, a giugno, tradizionalmente la più sontuosa. La macchina della Fondazione Intour spinge forte sulla promozione consolidando il trend di una Fiera che ormai è diventata brand riconosciuto a livello nazionale. Non a caso, si lavora già all’edizione più ricca e l’assessore Chierici promette una serie di eventi collaterali che arricchiranno il menù della tradizione e tuttavia mai scontato.

È l’Antiquaria dei numeri: trentamila visitatori, 240 espositori e tra questi sei matricole, sono numeri che raccontano l’appeal della Fiera ma segnano anche un cambio di passo, se si considera che la Badia è tornata la piazza degli espositori (in gran parte spuntisti, per la verità) e sopratutto piazza Sant’Agostino ha fatto l’en plein degli artigiani, dopo mesi di "solitudine". E insieme agli artigiani aretini, la piazza ha riscoperto la sua anima con tante famiglie a passeggio e i negozi aperti.

La Fiera, si sa, regala un tuffo nel passato ma tiene piedi ben piantati nel presente: se a maggio tocca il record, ora le aspettative si concentrano sull’edizione del compleanno. E l’asticella sale.