Escalation contagi, +73% e altri due morti Asl: "Anziani, solo il 40% coperto dai richiami"

La media di quarte dosi è più alta che altrove ma sempre ridotta. Nuovo appello alla prudenza. Ma i ricoveri restano stabili

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di Alberto Pierini

Ogni volta che ne vorresti fare a meno eccotelo lì, di nuovo a capotavola. E’ lui, il Covid, per due anni padrone assoluto della scena, ora il convitato di pietra di una stagione che non riesce a sbarazzarsene. Perché i dati dicono esattamente l’opposto. Anzi, lo urlano.

L’aumento dei contagi è del 73%. Un aumento su base settimanale, l’arco di tempo nel quale un dato diventa attendibile e non appeso ai flussi a volte bizzarri delle 24 ore. E’ la foto che abbraccia l’ultima settimana completa, quella chiusasi domenica, rispetto a quella prima. Un salto da 568 a 981 casi in appena sette giorni. E il dato è ancora più eclatante nel capoluogo: perché l’aumento è dell’83%, da 192 a 352. Come mettere la testa fuori dal pelo dell’acqua e ributtarla di nuovo sotto, quasi senza avere il tempo di un respiro.

Un dato che negli ultimi tre giorni trova pesante conferma: i numeri definitivi li sapremo a fine settimana, ma ormai stiamo procedendo a colpi da 300 casi al giorno, a volte qualcosa più, come ieri, e a volte qualcosa meno. E il trend finale rischia di segnare un’altra tacca sul piano dell’aumento del contagio.

In più ieri dopo tanti giorni sono arrivate anche due vittime, due vecchi signori, uno di 84 e uno di 89 anni, entrambi si sono spenti mercoledì e al San Donato. Un elemento che non permette di tirare un sospiro di sollievo al calo dei ricoveri, scesi a 6 nei reparti ordinari e stabili a 2 a terapia intensiva.

"E’ una fase di allerta, dove abbiamo elementi rassicuranti e altri molto meno" spiega Elena De Sanctis, responsabile dell’ufficio di igiene e anche regista della campagna di vaccinazione. "Sono aumenti che non portano ad un sovraccarico dell’ospedale: i numeri parlano chiaro, quindi indicano alto contagio ma bassa gravità dei casi". Però non tutto fila liscio. "La copertura vaccinale dei più anziani resta troppo bassa". Sono gli ultraottantenni, quelli che da mesi avrebbero dovuto già aver avuto la quarta dose.

"La percentuale protetta è del 40%": il 40 in città, perché nella Asl scende al 32%. "Però le difese immunitarie sono calate e non rafforzarle nè un rischio". In corsa ci sono le varianti di omicron, la 4 e la 5. "Sembrano sfuggire agli attuali vaccini, che però restano efficaci contro le conseguenze gravi della malattia". La conferma? "Stanno aumentando le reinfezioni: ovvero, i casi di chi si è ammalato più volte". Fino a tre, un vero incubo per tante famiglie.

Un quadro che ci mette più o meno al livello di buona parte d’Italia, anzi qui per ora il peso sui reparti ospedalieri non ha avuto particolari contraccolpi. Ma fatalmente allontana l’uscita dall’emergenza e l’atterraggio su un terreno più sicuro. "Il nostro appello è il solito: chiamare il proprio medico di famiglia o le farmacie o collegarsi al portale per rafforzare la vaccinazione". E in autunno? Questa doveva essere la fase di tregua e lo è solo in parte: impossibile spingersi oltre.