Effetto Polcri sul vertice per la giunta Meoni

Domani l’incontro tra i partiti sul "caso Cortona" ma restano da sciogliere i nodi della sconfitta. Sul piatto il riassetto delle deleghe

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di Lucia Bigozzi

E’ il primo tagliando al centrodestra dopo la debàcle della Provincia. Domani vertice aretino tra i partiti. Sul tavolo c’è il "caso" Cortona ma non è escluso un passaggio su cosa non funzionato nella corsa alla Provincia. Certo è che la sconfitta - l’aggravante è aver perso l’unica Provincia a guida centrodestra in Toscana - brucia e potrebbe segnare uno spartiacque nelle rotte di navigazione non solo della coalizione che prova a digerire la vittoria di Alessandro Polcri, ma anche nel centrosinistra alle prese col "rebus" Donati, artefice dell’operazione politica che ha portato il sindaco di Anghiari a sfidare Silvia Chiassai.

Qui Centrodestra

Cortona è il nodo da sciogliere, non il solo e comunque non scollegato dal puzzle dei prossimi appuntamenti elettorali. Nel vertice di domani i segretari provinciali e comunali di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia dovranno chiudere il cerchio su un accordo di legislatura condiviso e blindato da sottoporre al sindaco Luciano Meoni. L’ipotesi di lavoro riguarda una "revisione" della giunta che tenga conto anche delle mutate condizioni politiche sia negli assetti interni alla maggioranza cortonese con FdI che oggi esprime tre consiglieri (ne aveva 1) e chiede maggiore peso nelle scelte di governo anche in virtù dell’exploit alle politiche. L’opzione Nicola Carini nel ruolo di vicesindaco fa parte del disegno meloniano ma non piace al sindaco Meoni che a quel punto, dovrebbe sacrificare sull’altare dell’alleanza l’attuale vicesindaco Francesco Attesti, esponente autorevole della lista civica guidata da Meoni “Futuro per Cortona“ , insieme all’assessore Silvia Spensierati. "Sono le punte di diamante dell’esecutivo e non si toccano", mette in chiaro Meoni ben disposto a trovare compesazioni con i partiti della coalizione su deleghe e ruoli, ma fermo nella difesa "dell’accordo originario e dello schema che ne è disceso, nel rispetto dei cortonesi che ci hanno votato". Con una punta d’orgoglio rimarca la performance della civica nel 2019 "la più alta dopo quella della Lega" e sul voto in Provincia rifila la stoccata: "Noi abbiamo votato compatti Silvia Chiassai, se altrove non è stato fatto, vedi Arezzo e altri comuni, lo chiedano a chi ha votato in maniera diversa". Tuttavia, il ragionamento dal colle di Cortona potrebbe allargarsi all’intero scacchiere con sullo sfondo il 2025, visto che Fdi ha già manifestato la necessità di un confronto di coalizione.

Qui Centrosinistra

La cifra dell’era Polcri sta nel concetto della Casa dei Comuni che applicato alla politica corrente, potrebbe incubare lo schema di un rassemblement civico-partitico di area moderata (un pò terzopolista, un pò centrista) da proporre nel 2025. Qualcosa in più di una suggestione che l’ex Pd Donati accarezza da tempo, sperimentata nella battaglia per la Provincia. Se questo fosse lo schema della battaglia per Arezzo, non è un mistero l’ambizione di Donati a condurla da protagonista puntando alla poltrona dove oggi siede il sindaco Ghinelli. Tuttavia, in politica, niente è come pare e nell’area dem Donati non riscuota consensi unanimi: le vecchie ruggini hanno lasciato il segno. Non a caso, nel Pd e a sinistra di piazza Sant’Agostino, c’è chi vaticina: "Schema e interprete non sempre coincidono".