
di Gaia Papi
"Non vi possiamo svelare tutto di noi ma fidatevi". Lo chiedono agli adulti gli adolescenti di oggi. Venti di loro, un team di ragazzi e di ragazze della seconda, terza media e prima superiore, hanno trovato il tempo, la forza e la voglia di parlare agli adulti. Lo hanno fatto attraverso un libro, ideato, scritto e disegnato da loro "Quello che non si può spiegare", un prontuario dialettico con cui spiegano agli adulti il loro "enigmatico mondo".
Adulti che, per l’appunto, vengono definiti "boomer", il termine utilizzato per le persone che non conoscono il linguaggio giovanile, creando così spesso un "bug" (buco nel sistema) nel rapporto. Una giungla di termini ed abbreviazioni nella quale i giovani accompagnano gli adulti. "Il nostro libro ha come scopo quello di rendere più facile il rapporto fra adulti e ragazzi, di far capire ai genitori che i loro figli sono in fase di adolescenza ed è normale che si sentano più distaccati. Abbiamo deciso di farlo attraverso il nostro linguaggio, il nostro modo di comunicare e di interagire tra di noi" spiegano Martin e Francisca.
I contributi scritti hanno il "sapore del ricominciare" spiega Anna con Niccolò. Ricominciare a far sentire la propria voce, a dare concretamente un proprio messaggio interiore che chiede di essere ascoltato. In un momento storico in cui i giovani sono sotto la lente di ingrandimento per i tristi fatti di cronaca che li vedono protagonisti, c’è chi è stato capace di smarcarsi e di trovare la propria strada.
Tutto è nato durante le lunghe settimane di pandemia. I venti giovani hanno cominciato a"ritrovarsi" sui social, a confrontarsi su temi e problematiche legate alla loro età e al contesto in cui vivono. Terminato il lockdown hanno deciso di strutturarsi. Si sono dati un nome: "Bloom your own way". Significa "fiorisci a modo tuo" perchè "Nessuno è uguale ad un altro. Per questo è importante che ognuno sbocci in maniera diversa e fiorisca a modo suo" racconta Matilde.
Il libro è stato sostenuto e pubblicato grazie alla collaborazione di più partner (Girotondo Intorno al Sogno, Inner Wheel Arezzo Carf, Contrajus), i quali hanno deciso di dare voce e spazio a questi ragazzi, aiutandoli a creare l’occasione per essere attivi sul sociale e portare il loro contributo sia in ambito di sostegno ai soggetti fragili – attraverso ad esempio i Mercatini come quelli organizzati dal Calcit, e altre iniziative simili grazie alle quali si impegnano nella raccolta fondi da devolvere in beneficenza - sia in ambito di prevenzione e sensibilizzazione su temi delicati, propri della loro età e realtà quotidiana. Il ricavato della vendita di questa breve ma preziosa "opera", già andata a ruba, sarà utilizzato per sostenere varie cause sociali.
"Come i dinosauri si adattarono alla terra, come gli uomini preistorici si adattarono alla vita, adesso gli adulti si devono adattare alla specie giovanile" spiegano Eugenia e Mila. Attraverso l’ascolto offerto dagli adulti, i ragazzi e le ragazze potranno inseguire il loro sogno di "fiorire a modo loro".