Non si tratta del film "Il Federale" con Ugo Tognazzi che chiama: "Buca, sasso, buca con acqua", ma della realtà di quasi 40 Km. di una superstrada che "osa" chiamarsi tale senza vergogna, una E45 che si propone all’autista variante dietro variante, deviazione dopo deviazione, come un incubo che necessita di interventi basilari, iniziati con il suo nascere e mai terminati. Questo è infatti il percorso che interessa i vacanzieri, ora, ma gli abitanti di un comprensorio, laziale, umbro, tosco, romagnolo, che dovrebbe salvare il traffico delle zone centrali del nostro Paese, ma che in realtà, e la testimonianza ultima sono i problemi avuti da un automobilista alcuni giorni fa, rende l’arteria difficilmente transitabile. Avviciniamoci più direttamente a quei problemi che potrebbero essere annoverati in un vero e proprio libro da primato.
Tralasciamo la zona umbra dove gli interventi ci sono, ma abbastanza risolutori, e partiamo da Sansepolcro, ingresso nord verso Cesena, al Km. 141 dove sino alla conclusione della galleria Madonnuccia al Km. 143 si procede in corsia unica da sud a nord. Nel lato opposto appena aperta la riasfaltata corsia, ma ancora chiusa l’uscita di Sansepolcro. A Pieve S. Stefano arrivati al Km. 150,2 primo restringimento della carreggiata, solo nella corsia nord, a causa del cedimento di un tratto di strada avvenuto nei mesi scorsi, con l’intervento che termina al Km. 152,3 mentre si procede correttamente dal lato sud. Terzo inghippo a Valsavignone dove al Km. 158,7 eccoci ad un nuovo restringimento per passare poi al viadotto Mottarelle che al Km. 159,8 presenta un cambio di corsia da sud a nord con il rientro previsto al Km. 162.
Neanche il tempo di respirare che vicino all’uscita "Le Balze-Canili", al Km. 162,9 un altro restringimento, il quarto, interno, nella galleria di Montecoronaro. La carreggiata libera inizia dal Km. 166, mentre al Km. 171,5 ennesimo problema nella galleria Roccaccia, sino ad arrivare a Bagno di Romagna, con la deviazione verso San Pier al km. 176. Il tutto corredato da una serie di limiti di 40 orari nei punti più pericolosi. Poi dopo San Piero in Bagno la situazione migliora...
Fabio Patti