
E’ partita la corsa per la Procura In palio l’eredità di Roberto Rossi Ecco tutti i 19 candidati in lizza
di Alberto Pierini
C’è posta per lei. Lei, la prima commissione del Csm, il consiglio superiore della magistratura. L’organo di autogoverno delle toghe ha in mano la lista dei magnifici 19. In tanti si sono candidati per raccogliere il testimone di Roberto Rossi. L’ex procuratore capo ormai è ad Ancona, dove è salito di un altro gradino, diventando procuratore generale. Qui il mondo delle indagini è guidato da Elisabetta Iannelli, reggente della Procura. Ma intanto parte la ricerca di un successore stabile.
E si tratta di una griglia autorevole. Dentro ci sono nomi forti a livello nazionale, spesso collegati a inchieste di grido. Quello con la maggiore anzianità di servizio è Carlo Fucci, attualmente alla guida degli uffici di Isernia. Gioca in casa, essendo della provincia di Benevento e per anni Pm a Santa Maria Capua Vetere, e ha una carriera nella quale ha avuto ruoli non da poco nell’associazione nazionale magistrati: prima segretario generale e poi vicepresidente.
Alle sue spalle come anzianità di servizio c’è Nicola Marini, attuale reggente a Siena. Come al solito la città del Palio si incrocia nel puzzle delle vicende aretine. In lizza sia Marini che Andrea Boni, in un fil rouge che chiama in causa l’ormai celebre caso di Davide Rossi: il primo per averlo aperto, il secondo per averlo rilanciato. Oggi è a Urbino ma tra i suoi incarichi ha avuto anche un’esperienza aretina. Di sicuro punta Siena, se non altro perché nato a Montepulciano, ma le partite sono aperte. In lizza c’è Paolo Ariemma, procuratore a Viterbo e familiare a chi abbia seguito le vicende di Palamara E c’è Carlo Lasperanza, procuratore aggiunto a Latina. Romano, come molti degli aspiranti, e la cui firma figura in alcuni passaggi di indagini celebri: da quella legata alla Banda della Magliana a quella dell’omicidio di Marta Russo, all’università La Sapienza.
Da Terni arriverebbe Claudio Cicchella, per dieci anni sostituto procuratore a Perugia, addirittura facente funzione dal 2020 al maggio 2021. E sempre da Roma sbarcherebbe qui Gianfederica Dito: tra le sue inchieste quella dell’assalto alla Cgil, caso che fece scalpore in fondo pochi mesi fa, nell’ottobre del 2021.
Ma la lista è ancora lunga: viaggia dal procuratore aggiunto milanese Stefano Pesci, al sostituto a Viterbo Paola Conti. E altri nomi di rilievo per la cronaca. Come Giulio Monferini, della Dda di Firenze, autore dell’inchiesta sul Keu, che incrocia il Valdarno. O Antonio Sangermano, ex procuratore minorile e da pochi mesi capo dipartimento per la giustizia proprio minorile al ministero.
E ancora Amelio Erminio Carmelo, Mario Palazzi, Antonio Clemente, Luigi Boccia, Mario Dovinola, Fabio Di Vizio. E non mancano due aretini doc: Julia Maggiore e Marco Dioni. Non certo in pole per l’età lavorativa ma la scelta finale dovrà considerare poi tante variabili. Alla prima commissione l’ardua sentenza.