E' morto Valerio Mennini: aveva 52 anni, grave lutto per La Nazione

Aveva mosso da noi i primi passi nel mondo del giornalismo. Piegato da una malattia implacabile. Lascia i figli e il fratello Bernardo

Valerio Mennini

Valerio Mennini

Arezzo, 15 agosto 2022 - Solo la malattia era riuscita ad appannare quello sguardo entusiasta con il quale l'avevamo conosciuto e che lo aveva accompagnato per gran parte della sua vita. Lo sguardo innamorato per il mondo del giornalismo, nel quale aveva mosso proprio a La Nazione i primi passi, e che lo spingeva da ragazzo sui fatti di cronaca e perfino sui campi minori, pur non avendo mai avuto la minima passione per il calcio.

E' morto stamani a Villa Donatello a Firenze Valerio Mennini: aveva appena 52 anni ma quella malattia implacabile, la solita, non gli ha dato scampo. Anche se l'ha combattuta per anni, senza mai arrendersi se non nelle ultime settimane, quando ormai l'epilogo pareva segnato.

L'epilogo di un destino di sicuro non fortunato: e che qualche anno fa aveva portato alla morte improvvisa e prematura della moglie, una perdita alla quale non si era mai rassegnato e che forse aveva contribuito a minarne la salute, ben oltre la forza con la quale aveva reagito a questa batosta.

Lascia i due figli, lascia il fratello Bernardo, al suo fianco fino alla fine, malgrado il carico degli impegni legati alla presidenza di Atam e al ruolo di coordinatore provinciale di Forza Italia.

Valerio era entrato nel mondo del giornalismo proprio attraverso la collaborazione con La Nazione Arezzo, prima dalla sua Cortona (il babbo Spartaco era stato uno dei personaggi chiave nella vita cittadina e non solo) e poi anche allargando il suo contributo ad altri fatti importanti in provincia. Poi era passato al Giornale della Toscana, fino a ruoli di responsabilità. Da anni lavorava nel mondo della cooperazione sociale e dell'assistenza-

Ma per noi era rimasto semplicemente Valerio, con una curiosità che lo portava a gettarsi a capofitto in qualunque attività ed il sorriso di chi lo faceva divertendosi a scoprire mondi che cominciava appena a conoscere. Difficile non ricordare quando lo vedevi partire per seguire un fatto di cronaca con Aurelio Marcantoni, anche lui morto tanti anni fa prematuramente: uno da corrispondente in erba e l'altro da redattore esperto, in una di quelle "squadre" che la vita crea e purtroppo a volte spezza, ma lasciandone sempre una profonda memoria.

Ai figli, a Bernardo, a tutti i suoi cari l'abbraccio e il ricordo commosso della nostra famiglia della Nazione.