REDAZIONE AREZZO

E intanto Marco Grotti rilancia: il barman riapre in via Signorelli

Il chiosco dei fiori diventa un nuovo punto aperitivi "Provo a scommettere fuori dal centro storico"

Da un uomo di San Francesco all’altro. Mentre grazie a Bertelli si sta per riscrivere il destino della "Buca" e dei suoi tavoli storici, si rimette in pista un altro personaggio conosciutissimo: Marco Grotti. Per dodici anni uno dei titolari del Caffè dei Costanti: fino al 2019, alla decisione di mollare e lasciare tutto al suo ex socio Pietro Brocchi, pochi mesi prima della pandemia.

Stavolta punta tutto su una terra "vergine" sul fronte della movida: i giardini di via Signorelli. Lì, ad un passo dal piccolo parco e dalle mura che scendono da Porta Trento Trieste. Lì dove c’era l’erba (e c’è ancora) non una città come nella via Gluck di Celentano ma un chiosco: il Chiosco 34, erede di quello dei fiori che a lungo lì ha tenuto banco.

"Provo a scommettere su una zona esterna al centro e dal solito giro" dice divertito come al solito, a fianco di Stefano Tricca, il suo nuovo socio. Non è la prima volta che si muove "in trasferta". In fondo lo era negli anni ’90 la Galleria Guido Monaco, dove lanciò un suo locale, il Bon Ton. E lo erano i Bastioni di Santo Spirito prima dell’avventura del Martini Point: eppure in entrambi i casi, soprattutto nell’ultimo, innescò una sorta di moda, una calamita che per qualche anno aveva funzionato.

Storie a termine, come nel commercio succede spesso, la più lunga per lui ai Costanti dodici anni filati. Ora ci riprova, più o meno con la stessa ricetta: aperitivi in stile apericena, formula andata in crisi nei mesi della pandemia, fino a quelli del coprifuoco. Obiettivo naturalmente provare a rilanciarsi. Scommettendo come al solito su una ruota difficile, trasferendo a ridosso della Parata le aperture almeno fino alla mezzanotte. In un quartiere in gran parte residenziale. Almeno per ora.

A.P.