Duplice omicidio Arezzo, l’autopsia: Sara Ruschi accoltellata al volto, la madre morta per difenderla

Le terribili ricostruzioni di quella notte: il figlio di 16 anni scappò da casa prendendo in braccio la sorellina di 2 anni e dette l’allarme al 112. Mercoledì 19 aprile una fiaccolata per ricordare le due donne

Una foto di Jawad Hickam e Sara Ruschi

Una foto di Jawad Hickam e Sara Ruschi

Arezzo, 17 aprile 2023 – Le ricostruzioni di quella notte sono terribili. Venti colpi alla compagna Sara Ruschi e tre alla suocera Brunetta Ridolfi. L'autopsia, effettuata oggi dal professor Mario Gabbrielli dell'equipe di medicina legale di Siena, sui corpi di madre e figlia uccise in casa ad Arezzo la notte tra il 12 e il 13 aprile, ad una prima risultanza avrebbe dato questi esiti, anche se occorrerà attendere i 90 giorni per avere tutti gli elementi con la relazione medico legale.

I risultati dell’autopsia

In base ai risultati dell’autopsia, il 38enne marocchino Jawad Hicham avrebbe colpito più volte la compagna 35enne infliggendole una ferita al volto e in altre parti del corpo, in particolare all'avambraccio, il che proverebbe come la donna abbia provato a difendersi. La suocera, 76enne, da quanto emerge si sarebbe messa in mezzo per parare i colpi diretti alla figlia e finendo per essere lei stessa uccisa con tre coltellate fatali. Non è stata invece ancora fissata la data per i funerali delle due donne.

Il figlio scappato con la sorellina di 2 anni

Questa mattina il figlio 16enne della coppia non è tornato a scuola come invece sembrava previsto, forse perché ancora troppo scosso da una vicenda che lo accompagnerà per tutta la vita. Il ragazzo la notte del duplice femminicidio della mamma e della nonna, fuggì da casa portando in salvo, prendendola in braccio, la sorellina di 2 anni. Andò così fuori dall'appartamento di via Varchi ad Arezzo dove la famiglia risiedeva e dove stavano morendo per le emorragie la madre e la nonna, e dette l'allarme chiamando il numero di emergenza 112.

Fiaccolata per le due donne

Mercoledì 19 aprile alle 21 ci sarà una fiaccolata organizzata da Pronto Donna. Lo fa sapere la presidente Loretta Gianni: “Queste tragedie lasciano una scia di dolore che non può trovare alcuna spiegazione né tantomeno giustificazione. In attesa che la giustizia faccia il suo corso, vogliamo sostenere con forza le donne che scegliendo la strada di sottrarsi ad una relazione maltrattante si possano trovare in difficoltà o peggio ancora sole".