Don Cornioli, da calciatore a missionario

Ha giocato nell’Arezzo e nel Sansepolcro. Poi è arrivata la chiamata: si è fatto parroco e ora aiuta i bambini poveri a Gerusalemme

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di Claudio Roselli

In Terrasanta per la sua missione di sacerdote e per aiutare chi ha bisogno. È un compleanno speciale quello che festeggia don Mario Cornioli (nella foto) insieme all’associazione Habibi di Sansepolcro. Fondatore e presidente di questa associazione di solidarietà don Mario, 52 anni il prossimo maggio, è anche il fratello dell’ex sindaco di Sansepolcro Mauro Cornioli. Un’adolescenza trascorsa fra la scuola e i campi di calcio: cresciuto nell’allora gruppo sportivo Borgo, Mario Cornioli passa per due stagioni alle giovanili dell’Arezzo, poi torna al Sansepolcro in prima squadra e infine alla Baldaccio Bruni Anghiari. Ma nel 1993 - a metà stagione - la vocazione lo chiama: lascia la squadra per entrare in seminario a 23 anni. Ordinato sacerdote a Fiesole, celebra la sua prima messa nella chiesa di casa, quella di San Giuseppe alle Forche (quartiere di Sansepolcro), quindi viene trasferito nelle parrocchie della Collegiata e di Sant’Andrea a Montevarchi, dove è nato il gemellaggio con Betlemme e Gerusalemme.

Don Mario dal 2009 vive in Palestina e svolge il suo apostolato al Patriarcato Latino di Gerusalemme. Nel 2013, un gruppo di amici della Valtiberina ha cominciato a sostenere la sua opera; tutto ha avuto inizio con un viaggio a Betlemme e dall’incontro con i bambini disabili ospitati nella casa di accoglienza Hogar Niños Dios, che don Mario stava sostenendo attraverso interventi volti a migliorare le condizioni sociali, educative dei piccoli ospiti e la struttura di accoglienza. Ne è nata una fortissima e toccante esperienza di solidarietà che ha coinvolto moltissime persone e realtà locali.

In tutti questi anni sono stati raccolti oltre 350mila euro, grazie alla generosità di tutti gli amici che hanno creduto in Habibi e hanno permesso di aiutare la Casa dei bambini a diventare sempre più grande e accogliente. Un luogo nel quale oggi 38 bambini e ragazzi trovano il calore di una famiglia sempre pronta a prendersi cura di loro. Da Betlemme, Habibi si è spostata in Giordania, ad Amman e l’associazione ha ampliato il proprio ambito di intervento. Ai 15 volontari della Valtiberina, si è affiancata una struttura operativa in Giordania: sono stati avviati e gestiti nuovi progetti in ambito socio-economico e socio-sanitario a sostegno delle popolazioni più svantaggiate, in particolare i profughi iracheni, numerosissimi in Giordania, con una particolare attenzione a donne, bambini e disabili.

Solo nel 2021, sono state oltre 500 le persone aiutate direttamente da Habibi attraverso i propri progetti, ma più di 2mila quelle che hanno beneficiato indirettamente delle attività: corsi di formazione professionale in ambito agroalimentare e nella filiera artigianale, avviamento al lavoro, affiancamento ai servizi socio sanitari e scolastici locali e molto altro ancora. "Tutto questo è possibile grazie al sostegno e alla generosità di tutte le persone, le aziende, le istituzioni e i volontari che in questi anni hanno creduto in Habibi. Grazie di cuore, da parte nostra e di tutte le persone che aiutiamo, ogni giorno, a costruirsi un futuro migliore", ha dichiarato don Mario Cornioli, che proprio in questi giorni ha incontrato i soci e i volontari di Habibi a Sansepolcro.