Distretto, trasloco in vista Guardia medica in centro

Parte l’operazione di via Guadagnoli: poliambulatori verso la San Giuseppino. Per le cure domiciliari resta l’ipotesi ex provveditorato ma non è la sola.

Distretto, trasloco in vista  Guardia medica in centro

Distretto, trasloco in vista Guardia medica in centro

di Alberto Pierini

Non è solo al centro delle attenzioni generali, protagonista di una rivoluzione intorno alla quale ruota quasi tutto. Sta proprio per trasferirsi in centro. E’ la guardia medica, bellezza, o se preferite con il nome tutto nuovo di continuità assistenziale, in una delle ennesime giravolte del linguaggio.

La sua roccaforte è il distretto di via Guadagnoli. Un presidio essenziale, tanto più per un quartiere come il Giotto, che lo sente davvero cosa sua. Ma la roccaforte cigola e si incrina: ci sono problemi strutturali non da poco e sui quali la Asl ha deciso da tempo di mettere mano.

Con Antonella Valeri, la direttrice amministrativa, pronta a rispettare le scadenze: suona la sveglia per via Guadagnoli.

Una sveglia diluita. Il trasloco effettivo dovrebbe scattare d’agosto, anche per sfruttare un periodo di minori presenze considerando l’esodo estivo.

Verso dove? Il distretto è una realtà sfaccettata e dalle mille anime. E non tutte andranno nella stessa direzione come è stato finora. Una parte, quella della Casa della Salute, è già da tempo al Baco d’Oro, il palazzo scintillante con vista sul Parco Pertini.

Sembra ormai sciolto il dubbio sui poliambulatori riuniti, compreso quello dentistico, e soprattutto proprio sulla guardia medica. La destinazione è quella della San Giuseppino. In pieno centro, sopra piazza della Badia. Che tra le pieghe di questo intervento di ristrutturazione ritrova in pieno la sua vocazione sanitaria. L’aveva in parte dismessa con il trasferimento della clinica sul raccordo, al San Giuseppe Hospital, scintillante quasi quanto il Baco d’Oro. Ora diventa il punto di riferimento di una parte del distretto.

Con il vantaggio di rivitalizzare un angolo di centro che aveva sofferto dello spostamento della clinica. Con lo svantaggio di avere problemi logistici, e soprattutto di sosta, di sicuro superiori a quelli di via Guadagnoli. Lì dove i parcheggi non fioccano ma insomma ce ne sono e a volte puoi avere anche il gran colpo di fortuna di trovarne uno libero. Ma d’altronde i lavori vanno fatti.

L’altra pelle del distretto, in particolare il Cup e la sede logistica dei preziosissimi servizi domiciliari, non ha ancora una meta definitiva. Nella rosa delle opzioni resta ancora quella di via Pier della Francesca, l’ex provveditorato agli studi. Ma rispetto a qualche mese fa l’impressione è che non sia l’unica e che forse non sia neanche in pole position.

Altre palazzine sono in ballo, la scelta dovrebbe essere ormai dietro l’angolo. Non è invece dietro l’angolo il ritorno in via Guadagnoli. Che è certo ma dilatato. L’intervento prevede anche delle demolizioni ed è decisamente impegnativo: la previsione è che si vada incontro a tre anni di lavori.

Con un traguardo almeno quello scritto non nelle stelle ma nelle regole del Pnrr. Tutto deve essere completato entro il 30 giugno del 2026. Sempre che da qui ad allora non vengano fuori a livello nazionale "tempi supplementari" che al momento non sono in vista.

In ogni caso Antonella Valeri ha già messo la sveglia su quella data. E quel giorno in cantiere suonerà a distesa.