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Cronaca

Distretto Guadagnoli, il dado è tratto Sede provvisoria in via Curtatone Tre anni per tornare in zona Giotto

Il ballottaggio sugli spazi necessari al periodo dei lavori è ormai chiuso: mancano gli ultimi dettagli. In corso la scelta per la nuova parte amministrativa. Ormai in vista il completamento del centro prelievi.

Distretto Guadagnoli, il dado è tratto  Sede provvisoria in via Curtatone  Tre anni per tornare in zona Giotto

Distretto Guadagnoli, il dado è tratto Sede provvisoria in via Curtatone Tre anni per tornare in zona Giotto

di Alberto Pierini

AREZZO

Il primo vagito del nuovo distretto sanitario si incrocerà con quelli di mille e mille generazioni aretine. Quei pianti a volte stizzosi e a volte secchi, che dalla sala parto trasmettevano la notizia della nascita fino alla sala d’aspetto. Ai nonni in fibrillazione, ai fratellini preoccupati per il nuovo arrivato e da lì al mondo intero. E’ la seconda vita della maternità di via Curtatone.

La ex maternità, ormai da anni i bambini, pur sempre piangenti, nascono al San Donato: e al loro posto hanno preso piede gli uffici amministrativi. Ma ancora per poco.

"Ormai la scelta di fondo è fatta: la sede provvisoria del distretto di via Guadagnoli andrà in via Curtatone". Antonio D’Urso, direttore generale della Asl e pronto a riaccendere i motori dopo l’estate, non fa fatica ad ammetterlo. "Alla fine la priorità è quella degli utenti, anzi dei pazienti. E un servizio come quello di un distretto sanitario come quello deve andare in una zona accessibile, anche in auto".

Un servizio che al Giotto è l’ombelico del mondo, uno dei motivi per i quali i residenti non si sentono un quartiere periferico. E tra le strade non manca un pizzico di preoccupazione. Pensiamo solo al servizio domiciliare, determinante per tante famiglie e in particolare per le persone anziane. Da lì partono gli infermieri che ti arrivano in casa, ti fanno il prelievo e poi te ne comunicato l’esito via sms.

Presto partiranno da via Curtatone. "Ci sono da definire gli ultimi dettagli: che in genere sono quelli fondamentali ma che non metteranno in discussione la scelta base, quella della sede logistica".

Uno dei problemi è che lì dentro c’è tutta la parte amministrativa e sulla sede che verrà non tutto è chiaro. "Noi ci spostiamo – chiude D’Urso – ed è sempre meglio che far spostare chi ha bisogno dei servizi". La sede di via Curtatone, lo ricorderanno bene non tanto i bambini ma i genitori di allora, ha intorno un parco, vialetti e posti macchina. Non infiniti ma non lo erano neanche in via Guadagnoli, come tanti potrebbero testimoniare.

Il problema che in ballo c’è sì una sede provvisoria ma anche una sede che dovrà ospitare tutto nei prossimi tre anni, che non sono pochi. Le condizioni del "gioiello di famiglia" del Giotto non sono precarie: di più. E richiedono interventi drastici, non solo di ristrutturazione ma anche in parte di demolizione. E’ uno dei grandi cantieri della sanità aretina, al cui timone c’è la direttrice amministrativa Antonella Valeri. Il grosso con finanziamenti Pnrr, quindi con tempistiche drastiche.

Il prossimo traguardo che sarà tagliato è quello del nuovo centro prelievi. E’ la palazzina sopra il parcheggio Baldaccio, la mossa che Atam, allora presieduta ancora da Bernardo Mennini, aveva elaborato in accordo con il Comune e con la Asl per centrare due obiettivi.

Uno ampliare la disponibilità di spazi sanitari, l’altro vedere finalmente non pieno ma quasi il multipiano che sta sotto. E che a questo punto è un assist alla Asl per dislocare dall’ospedale servizi che non necessariamente devono stare al San Donato.

Sempre sopra il Baldaccio nascerà un’altra casa della salute, nella palazzina gemella a quella del centro prelievi. Ma qui i tempi sono più lunghi, l’inizio dei lavori dovrebbe essere entro l’anno. Sarà la seconda in città. La prima, che lo diciamo a fare, era proprio quella di via Guadagnoli, poi trasferita al Baco d’Oro. Prima di mettere la bandierina sulla ex cittadella dei neonati.