BALDI-ANGELA
Cronaca

Delocalizzazione e km zero: esperienze di business a confronto con i Giovani Industriali

Il programma il workshop che affronta modelli diversi di fare impresa. Tra i relatori Basagni di Miniconf e Rossi di Podere di Pomaio

ANSELMI

Arezzo, 17 luglio 2014- Si chiama "e affronta i temi attuali di delocalizzazione e del suo contrario, il cosiddetto back reshoring, il workshop organizzato per venerdì 18 luglio dai Giovani Industriali. Dentro tante esperienze di business. C'è l’azienda in odore di Borsa che aumenta costantemente il fatturato e punta molto sull’internazionalizzazione e c’è quella che si dedica al km zero e al made in Arezzo, ricevendo premi e riconoscimenti per spirito green, qualità dei prodotti e design innovativo. Esperienze a confronto con relatori d’eccezione al workshop che i Giovani Industriali organizzano per il prossimo 18 luglio che affronta modelli diversi di fare business al centro del confronto in programma per venerdì a cui parteciperanno i Giovani Imprenditori delle Associazioni Industriali di Arezzo, Grosseto e Siena, alla presenza del Presidente Nazionale Marco Gay. Durante l’incontro avverrà un prezioso scambio di testimonianze tra due diversi modi di gestire gli affari attraverso delocalizzazione e rientro della produzione in Italia. Non un modo per scegliere il metodo migliore, quanto per presentare le proprie esperienze.

Tra i relatori che porteranno le loro testimonianze saranno presenti anche Giovanni Basagni Presidente di Miniconf Spa, Marco Rossi Brand & Marketing Manager di Podere di Pomaio e Andrea Magrini - Export Manager e Direttore dello Sviluppo del Gruppo Caem – Magrini Spa. A parlare delle proprie esperienze ci saranno quindi il numero uno di Miniconf leader nell’abbigliamento per l’infanzia e di recente selezionata da Elite per lanciarsi in Borsa, ha come obiettivo la crescita a livello di internazionalizzazione. Ma anche marco Rossi dell’Antico Podere di Pomaio che è diventata un’azienda agricola biologica moderna e gestita direttamente dalla proprietà principalmente per la produzione di vino e per altre produzioni di alta qualità della tradizione Toscana quali olio extravergine di oliva, frutti, verdure e vari tipi di miele. I vini biologici sono integralmente prodotti e confezionati dall’azienda secondo rigorosi principi di sostenibilità.  Il tema del convegno è molto attuale, in particolar modo in Italia. Dopo l’ondata di delocalizzazioni verso est degli anni Duemila infatti, si sta verificando un trend definito come “back reshoring”, la riapertura di stabilimenti produttivi nel paese d’origine dell’azienda. A questo si affianca la variante rappresentata del cosiddetto “near reshoring”, fenomeno secondo il quale si ha il riavvicinamento, ma non il rientro, delle imprese al paese di provenienza. Il dibattito, diretto ad un uditorio composto dai delegati del Gruppo Giovani Imprenditori della Toscana, dal Direttivo dei Giovani Industriali di Arezzo e da alcuni rappresentanti delle aziende iscritte a Confindustria Arezzo, verterà su di un tema molto attuale e particolarmente sentito nel mondo dell’imprenditoria, italiana e non: la delocalizzazione della produzione e la sua rilocalizzazione, in sostanza due modelli di business a confronto.

Tra gli ospiti, interverranno il Presidente Nazionale dei Giovani Imprenditori di Confindustria, Marco Gay ed il Vice Presidente Nazionale dei Giovani Imprenditori Gian Giacomo Gellini, già Presidente dei Giovani Imprenditori di Arezzo dal 2008 al 2011 e Presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Toscana dal 2011 al maggio 2014. L’incontro e la successiva tavola rotonda, in programma venerdì nella sede di Caem Magrini Spa a Subbiano,  rappresentano un primo momento di confronto e dibattito tra i membri dei Giovani Imprenditori della Toscana del Sud, in un’ottica sinergica che va di pari passo con il processo di fusione attualmente in atto tra le Associazioni degli Industriali delle tre province. “Come imprenditori - dice il Presidente dei Giovani Industriali di Arezzo Eleonora Anselmi - il nostro compito è quello di creare valore per la società e per il sistema Italia. Talvolta però è l’Italia stessa che rende il proprio territorio arido e poco fertile per lo sviluppo produttivo. Obiettivo del workshop, è quello di dar vita a un dibattito sulle molteplici ragioni dell’allontanamento, ieri, e del riavvicinamento, oggi, del sistema manifatturiero italiano, mettendo in evidenza vantaggi e svantaggi di entrambi i modelli. Il tutto grazie alle testimonianze di imprenditori che racconteranno la loro esperienza quotidiana cercando di dare all’uditorio spunti di riflessione concreti circa i due diversi format produttivi”. Ad Arezzo i Giovani Imprenditori sono attualmente coordinati da Eleonora Anselmi, classe 1983 e laurea in economia e gestione delle Pmi. Giovane e dinamica, all’interno del Gruppo di famiglia Chimera Gold, Eleonora porta avanti un percorso quale Product Business Development. Grazie alle esperienze formative all’estero ed alle competenze maturate in azienda fonda nel 2011 la propria società di distribuzione di gioielli ed accessori moda, Chimera Glamour, di cui è amministratore unico.

“I Giovani Imprenditori aretini  - dice Eleonora Anselmi - sono da tempo attivi nell’ambito di progetti concreti di formazione interna ed esterna. Esterna tramite la collaborazione con le scuole del territorio al fine di avvicinare gli studenti delle superiori al mondo imprenditoriale. Interna mediante un percorso conoscitivo del territorio, fatto in particolar modo di incontri con imprenditori, aventi lo scopo di favorire la crescita tramite la condivisione ed il confronto tra realtà produttive variegate”. I Giovani Imprenditori di Confindustria, la cui mission prioritaria è quella di diffondere la cultura d’impresa e del libero mercato, riuniscono a livello nazionale quasi 13mila associati di età compresa tra i 18 e i 40 anni, aventi responsabilità di gestione in aziende iscritte alle diverse territoriali aderenti all’Associazione.