Dalle dimissioni ad un percorso durato otto mesi

A gennaio la lettera di Fontana. A sfgiorare la nomina era. stato don Ivan Maffeis. poi destinato all’Umbria

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Prima di Migliavacca c’era stato in effetti un candidato arrivato davvero vicino alla nomina. Le bocche sono cucite, si sa, e la ricostruzione definitiva arriverà solo tra qualche anno. Però il quadro sembra chiaro: don Ivan Maffeis aveva sfiorato la nomina a Vescovo di Arezzo. Parroco a Rovereto, vicesegretario dell Cei, uomo di comunicazione, appassionato di cinema. A tratti, per quanto sia possibile interpretare le segrete stanze, era stato indicato per la nostra diocesi. Poi il sorpasso di Perugia. Perugia dove tra l’altro si è insediato ufficialmente proprio domenica, alla presenza di tanti Vescovi, tra cui anche il nostro Riccardo Fontana.

E’ l’apice di un percorso durato otto mesi, partito a metà gennaio con le dimissioni di Fontana, una volta compiuti i 75 anni di età. L’impressione è che il dietrofront su Maffeis abbia fatto ripartire la macchina da capo. Altri erano stati i candidati chiamati in causa. Come don Gabriele Bandini, ex vicerettore di Fiesole e parroco a Rignano, con le doti certamente idoneee all’incarico. O come don Marco Salvi, aretino di origine, parroco ad Anghiari e vicario episcopale proprio a Perugia, dove domenica si è conclusa la sua fase di reggenza. Alla fine la lancetta si è fermata su Migliavacca.