Dal Cassero alla Nasa: il genio delle cellule

La neuroscienziata castiglionese Susanna Rosi ora vive in Californa: partecipa da protagonista al progetto sul ringiovanimento organico

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di Simona Santi Laurini

"È un sogno che si realizza". Così la scienziata castiglionese Susanna Rosi commenta la partecipazione al progetto scientifico "Altos Lab", una start up mondiale che unisce le migliori menti accademiche nell’ambito della ricerca. In questi giorni Susanna Rosi è in Italia, nella sua Castiglion Fiorentino, alla quale è molto legata. È stata invitata come consulente della Nasa al convegno dell’Aeronautica Militare (venerdì a Milano) dedicato alla "medicina traslazionale". Susanna Rosi sarà nel panel di relatori insieme all’astronauta Luca Parmitano. Tra un impegno e l’altro, la scienziata castiglionese si dedica alla famiglia che vive a Foiano ma ha voluto mancare alla commemorazione a Firenze, del professor Giancarlo Pepro, farmacologo. E’ stato lui, a suggerire a una giovanissima laureata di partire per fare un’esperienza di formazione all’estero. "È lui che mi ha incoraggiata a lasciare l’Italia, per me era qualcosa di nuovo, cui non avevo mai pensato. Da Firenze, sono così arrivata in Arizona come ricercatore".

E da allora, Susanna Rosi di strada ne ha fatta molta. Oggi la neuroscienziata castiglionese lavora nella Silicon Valley, a pochi passi dalla Apple, per intendersi. Il Bay Area Institute di San Francisco è una delle tre sedi di Altos Labs, assieme a San Diego e Cambridge. "Studiamo il ringiovanimento cellulare per comprendere come funzionano le cellule, non solo del cervello, e cosa accade quando si invecchia – spiega –; l’idea non è quella di vivere per sempre, bensì quella di curare le malattie - tiene a precisare -. Analizziamo cosa accade quando perdiamo la memoria e cosa fare per preservarla". Il progetto, che molti associano a Jeff Bezos, fondatore e presidente di Amazon, ha fatto incetta di scienziati e premi Nobel.

È stato lanciato nel gennaio 2022 e al momento si sta ultimando la squadra. "Stiamo costruendo il team, i laboratori sono quasi pronti – racconta Rosi – e adesso finalmente iniziamo con la pratica. Siamo eccitatissimi ed io mi sento onorata e felice. Io non dimentico mai le mie origini. Ed ora, finalmente, possiamo fare ricerca ad altissimi livelli, senza avere timori per i finanziamenti, senza dover scrivere di continuo progetti. È un’occasione che tanti vorrebbero". E stamani, la sua storia di donna tenace e di scienziata la racconteràa questa mattina agli studenti del liceo scientifico di Castiglion Fiorentino. Un esempio perfetto per capire come studio, impegno e sacrificio servano per andare lontano.