
In questi giorni il governo è intervenuto con due norme che introducono novità nell’ambito dei crediti d’imposta percepiti dalle aziende in materia di ricerca e sviluppo: la prima con una proroga al 30 giugno prossimo dei termini di presentazione dell’istanza per il riversamento spontaneo, senza interessi e sanzioni, di quanto usufruito al fine di definire la propria posizione, anche in relazione a possibili contestazioni ed errori, la seconda con la pubblicazione di un decreto che istituisce l’albo dei soggetti certificatori dei progetti svolti dalle imprese su questo ambito.
"Abbiamo salutato con favore – dice Alessandra Papini (nella foto), segretario di Confartigianato Arezzo – l’istituzione dell’Albo dei Certificatori avvenuta tramite il decreto semplificazioni nel 2022, ma reso concreto solo due giorni fa e che sarà operativo tra qualche mese. Siamo in attesa, infatti, anche della pubblicazione delle linee guida ufficiali da parte del ministero delle Imprese e del Made in Italy, di un documento integrativo che dovrebbe aiutare imprese e certificatori nella corretta applicazione del credito d’imposta. Ma a distanza di 8 anni, nella totale latitanza dell’attuale Mimit, competente sugli aspetti tecnici, una gran parte delle imprese è stata raggiunta da richieste e attività di accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate, e si è sentita di dover aderire, in via precauzionale, a riversamenti. Ricordo per importi oltre i 50 mila euro si può incorrere in sanzioni di carattere penale: è urgente chiarire i confini tra le attività agevolabili e non".